La salute dei denti ai tempi della crisi: se gli italiani rinunciano anche al dentista
Gli italiani che riescono ad accedere alla cure dentistiche non appena se ne presenta la necessità sono sempre di meno, mentre cresce il fronte dei cittadini che si vedono costretti a rimandare oppure a dilazionare nel tempo gli interventi più impegnativi, mettendo a repentaglio la propria salute e correndo il rischio di andare incontro a patologie ingravescenti.
Alla fine dello scorso anno, l’Istat ha divulgato i dati contenuti in un lungo studio che ha analizzato il rapporto degli italiani con la prevenzione e le cure odontoiatriche, evidenziando come negli ultimi anni la salute dei denti sia diventata sempre più un lusso riservato a pochi fortunati.
Stando ai numeri contenuti nel rapporto, dal 2005 al 2013 gli italiani recatisi dal dentista almeno una volta nel corso dell’anno sono scesi dal 40% al 37,9%. La riduzione dei pazienti delle cliniche odontoiatriche potrebbe sembrare minima, ma tradotta in cifre equivale a ben 1.200.000 persone in meno.
Ad essere diminuito è anche il numero di prestazioni che ciascun paziente è in grado di permettersi: se nel 2005 era solo il 49,5% delle persone a poter usufruire di un unico intervento all’anno, nel 2013 questa percentuale era salita al 70%.
Parallelamente, anche il fatturato delle cliniche dentistiche ha subito una forte contrazione, generando una vera e propria crisi del settore che ha portato molti professionisti a dover riorganizzare le proprie attività e a studiare soluzioni che consentissero di risparmiare sui costi di esercizio, come gli studi associati.
Ovviamente, le cliniche più serie e professionali sono riuscite a fare fronte al crollo degli introiti senza far venire meno la qualità e gli stringenti requisiti di sicurezza che devono obbligatoriamente contraddistinguere queste strutture. Per avere un quadro più preciso dei servizi e delle norme sanitarie che devono sempre essere rispettate dagli ambulatori dentistici si può fare riferimento alle garanzie offerte da questo centro che si occupa di implantologia a Roma.
È nel sud del paese che si registra la situazione più drammatica: stando a quanto riportato dall’Istat, solo il 27,7% delle persone residenti nelle regioni meridionali ha la possibilità di recarsi almeno una volta all’anno dal dentista. Ne consegue che gran parte della popolazione risulta essere esclusa da un programma di screening che ne possa garantire la salute e che contribuisca ad individuare per tempo eventuali patologie.
Le cause di questa situazione
La marcata diminuzione della frequenza con cui gli italiani si recano dal dentista ha cause prettamente economiche: l’85% degli intervistati nel corso dell’indagine condotta dall’Istat dichiarava di aver rinunciato alle cure dentistiche per via dei costi troppo elevati richiesti per le prestazioni.
La crisi finanziaria degli ultimi anni ha avuto un forte impatto negativo sullo stile di vita degli italiani: l’aumento della disoccupazione e il potere di acquisto sempre minore hanno costretto molte famiglie a fare i conti con una repentina diminuzione delle liquidità e con il bisogno di contenere le spese.
I numerosi tagli alla spesa sanitaria, inoltre, hanno ridotto la capacità delle strutture pubbliche di far fronte ai bisogni dei cittadini, costringendo sempre più pazienti a ripiegare su cliniche e centri privati.
Molti, così, hanno scelto di rinunciare alle cure dentistiche o a rimandare gli interventi più dispendiosi, nella convinzione che la salute della bocca possa essere considerata di importanza secondaria.
I rischi per la salute degli italiani
In realtà, il benessere di denti e gengive è molto importante per assicurare una buona qualità della vita. I disturbi e le patologie a carico della bocca sono particolarmente invalidanti, perché spesso fonte di dolori molto intensi oppure causa di problemi nella masticazione.
Sottoporsi a controlli frequenti presso un professionista accreditato consente di tenere sotto controllo lo stato dello smalto e le condizioni delle gengive, individuando tempestivamente la presenza di carie o di altri problemi classici, ma anche molto insidiosi.
Non va dimenticato poi che anche le mucose della bocca e del cavo orale possono essere soggette alla comparsa di pericolose neoplasie che, però, quando individuate per tempo, possono essere trattate con ampi margini di successo.
I pericoli per la salute degli italiani riguardano anche la ricerca di alternative alle visite e alle terapie presso le cliniche dentistiche private che però, purtroppo, non sempre si rivelano sicure e affidabili al 100%.
Negli ultimi anni, sempre più persone hanno scelto di usufruire dei servizi offerti dagli studi dentistici dei paesi dell’Europa dell’Est, in virtù dei tariffari vantaggiosi di queste strutture. Il numero degli italiani che scelgono di curarsi all’estero è così elevato da aver dato vita ad un fenomeno definito “turismo dentale”. Tuttavia, secondo recenti sondaggi, 1 persona su 2 tra quelle che si sono sottoposte a interventi dentistici in paesi come la Croazia e la Romania non rifarebbe questa scelta, in quanto non soddisfatta delle prestazioni ricevute.
A questo problema si affianca anche quello delle persone che esercitano la professione dentistica in maniera abusiva, ovvero senza essere in possesso dei dovuti titoli di studio oppure senza essere registrati presso l’Albo dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri. Inutile dire che questi soggetti spesso operano in condizioni sanitarie precarie e in mancanza delle capacità e delle conoscenze necessarie, mettendo seriamente a repentaglio la salute dei pazienti.