«Il Governo se ne infischia delle nostre produzioni tipiche, mortifica e svende la nostra agricoltura, come se non bastasse già la Xylella: continuerò a combattere questa battaglia, anche a costo d’incatenarmi a un albero d’ulivo».
È quanto dichiara l’onorevole Nicola Ciracì (CoR) all’indomani del respingimento, da parte della Camera, di tutti gli emendamenti presentati alla Legge delega europea riguardo il comparto olivicolo.
«L’atteggiamento sconsiderato di Renzi e del suo Pd di bocciare tutte le proposte di modifica – commenta Ciracì – danneggia inesorabilmente l’intero comparo olivicolo, compromettendo la redditività del settore ma, soprattutto, la qualità e la salubrità del prodotto a totale discapito del consumatore».
Nei mesi scorsi, Ciracì aveva presentato tutta una serie di possibili soluzioni finalizzate a tutelare l’olio italiano nel triennio comunitario 2015-2018. Soluzioni che in un primo momento erano state recepite dalla Camera, ma che ieri sono saltate. In particolare, il deputato aveva suggerito migliorie per quanto concerne l’obbligo di analisi chimico-fisiche e organolettiche, in modo da introdurre il dovere d’indicare in etichetta lo stato di ossidazione dell’olio stesso insieme con l’annata di raccolta.
«Ciò – dichiara l’onorevole – avrebbe sbarrato la strada a quanto recentemente stabilito dall’UE, e cioè il termine minimo di conservazione non superiore ai 18 mesi per l’olio d’oliva, termine che potrà essere indicato arbitrariamente da ciascun produttore penalizzando la qualità del prodotto e gravando sulla stessa salute dei consumatori».
«L’olio – spiega – invecchiando perde progressivamente le sue qualità e quelle caratteristiche organolettiche (polifenoli, antiossidanti e vitamine) che lo rendono un alimento salutare: in sostanza, autorizzando una conservazione minima di 18 mesi consentirebbe il riciclo di oli datati destinati a giungere in modo fraudolento sulle nostre tavole».
«Contando anche sul supporto delle Organizzazioni del settore – prosegue – continuerò a battermi per impedire che gli olivicoltori siano ancora bistrattati e mortificati da politiche così miopi: è inammissibile che Renzi e questo Pd non siano capaci di tutelare gli interessi dei propri connazionali in ambito UE».
«Qui non si tratta di protezionismo, ma di salvare un comparto economico fondamentale del Made in Italy e di preservare la nostra salute: se questo è l’approccio remissivo di questo Governo, cosa accadrà quando tra qualche mese si dovrà discutere di TTIP? Chi sosterrà e proteggerà tutte le nostre eccellenze, le Doc e le Igp sparse sul territorio nazionale?»
«Domani stesso – conclude – scriverò a tutti i sindaci del Brindisino per chiedere loro sostegno in un contesto che oggi è ancora più mortificante a causa del proliferare della Xylella fastidiosa anche in aree prima ritenute “sicure”: contingenza, questa, che rende ancora più necessario creare un fronte comune in difesa delle nostre produzioni tipiche senza stare a soffermarsi troppo sulle differenze ideologiche o di schieramento».