Con questo “simpatico” post, il sindaco di Manduria Roberto Massafra ha diabolicamente deciso di perseverare, di rincarare la dose. Negando l’evidenza e cercando maldestramente di nascondere la polvere sotto il tappeto. Contento lui!
“EXCUSATIO NON PETITA ACCUSATIO MANIFESTA
Evidentemente ogni mondo è paese, anche riguardo a permalosità dei direttori di giornalini. Si rizelano subito, anche quando non c’entrano niente, dimostrando la più classica delle code di paglia.
Carissimo direttore Zanzarelli, capisco la sua frustrazione, visto che ad oltre un lustro dall’avvio della raccolta differenziata nella sua città, i suoi concittadini continuano a insozzare le campagne con rifiuti di ogni genere. Un comportamento talmente incivile da indurre il suo sindaco ad adottare tardivamente quei provvedimenti repressivi che noi, nel nostro piccolo, abbiamo attivato non appena rimossi i cassonetti. Al punto da chiedermi: non sarà che la situazione nella bellissima Francavilla è precipitata proprio quando è partita la raccolta differenziata a Manduria, obbligando i nostri vicini del brindisino a tenersi i rifiuti a casa loro? E non le viene il dubbio che qualche suo compaesano approfitti della “gita al mare” per portarsi dietro qualche busta da gettare nei cassonetti che sulla costa non sono stati ancora rimossi?
Intendiamoci: i porci sono una minoranza, a Manduria come a Francavilla o a Oria e per quel che mi riguarda sono tutti ugualmente colpevoli, come ho scritto. Ma non deve trascurare un piccolo particolare: che le tasse per raccogliere e smaltire i rifiuti a S. Pietro le pagano i manduriani, anche se gli escrementi non sono nostri. E lasciamo stare le balle sull’economia che gira, perché i turisti mordi e fuggi del sabato e la domenica portano da casa panino e birra e lasciano in spiaggia bottiglie e cartacce. Le sarà facile immaginare cosa mi gira, altro che l’economia!
Mi perdoni lo sfogo, ma una “spiegazione” era dovuta, soprattutto perchè, pur non essendo lei l’autore dell’articolo oggetto del mio commento, ha voluto a tutti i costi fare l’avvocato di una causa persa e insostenibile”.
Egregio Signor Sindaco,
il riferimento ai “direttori di giornalini” si commenta da sé e, per adeguarmici, potrei riferirmi alla sua, di professione, come a quella di un medico in un “ospedalino”. Ma non lo farò. Non lo farò per il rispetto che si deve, e che infatti io nutro, nei confronti del lavoro altrui. Tralasciando il Suo stile, sento il dovere di rispondere nel merito alle Sue generalizzazioni.
Innanzitutto, i brocardi – excusatio non petita, accusatio manifesta – sarebbe meglio impiegarli in maniera appropriata e non tanto per: quale excusatio? Quale accusatio?
What’s “rizelare”?
Transeat, passiamo oltre.
Se fosse semplicistica come Lei la descrive, la situazione della raccolta differenziata nella provincia di Brindisi (non si tratta soltanto di Francavilla Fontana e dintorni), probabilmente si potrebbe risolverla nel giro di un paio di giorni. Si tratta, invece, di rapporti complessi nella gestione del servizio e nella governance dell’Aro che è di per se stesso un organismo complesso. Il fatto che – sia lodato il Cielo – finalmente la Sua amministrazione abbia scoperto la differenziata ed eliminato i cassonetti è, di fronte a simili questioni, del tutto marginale. I rifiuti nelle campagne c’erano e purtroppo ci sono sempre stati.
Inoltre, a me consta che questa “ventata d’innovazione” sia nella Sua città appunto arrivata con qualche anno di ritardo e che sia ancora in fase sperimentale, mentre Lei già canta vittoria. Non per fare il menagramo – sarebbe un bene per tutti se funzionasse alla perfezione – ma temo che dovremmo riparlarne e fare un bilancio fra qualche mese o magari già tra qualche giorno. L’esperimento San Pietro in Bevagna sarà molto interessante e non vorrei – da fruitore della bellissima spiaggia e da villeggiante – che oltre alle campagne, gli incivili (da qualunque luogo essi provengano) prendessero d’assalto anche il litorale. Ma poi è anche vero che Lei dirà che sono tutti di fuori, e continuerà a nascondere la polvere sotto il tappeto.
A seguito dell’articolo da Lei commentato, sono stati numerosi i Suoi concittadini a segnalarci situazioni indecenti in quel di San Pietro, a Specchiarica, a Torre Colimena, cioè da tutti i 18 chilometri di costa manduriani. Ce l’hanno detto chiaramente: avete ragione, è uno schifo. E sa un’altra cosa? Non se la sono presa con i forestieri, ma in genere con i porci che – come anche da Lei sostenuto in un moto di onestà intellettuale – non sono né di Manduria né di fuori, sono porci e basta. Certo, se poi mancano i cestini e bagni diventa tutto più difficile: ok, la spazzatura se la possono riportare indietro (cosa peraltro un po’ stupida), ma se gli scappa dove la fanno? In acqua così da tenere pulita la spiaggia?).
Un’altra banalizzazione – peraltro facilmente smentibile – è quella secondo cui le tasse a San Pietro e dintorni le pagano soltanto gli autoctoni: ho contezza diretta di vie nelle quali villeggiano in estate e dunque pagano i tributi locali (per tutto l’anno), in quanto proprietari, solo e quindi soprattutto “cittadini dei comuni vicini”. O vogliamo anche dire che sono evasori?
A proposito dell’altro Suo assunto per cui chi viene da fuori porta panino e birra da casa (e, ovviamente, lascia bottiglie e cartacce in spiaggia…), mi permetto di darLe un umile consiglio: se lo faccia un giro tra i commercianti del centro di San Pietro e si faccia dire direttamente da loro chi è che consuma maggiormente, e quando. Io l’ho già fatto e Le posso assicurare che, se è davvero convinto di quel che sostiene, che cioè tirano avanti grazie soltanto ai manduriani, potrebbe ricevere qualche sgradita sorpresa e perdere più di qualche Sua granitica certezza.
Infine, sarò ripetitivo, ma ritorno sul concetto di ospitalità. In fondo, la stessa parola “raccogliere” contiene “accogliere”. Ecco, Signor Sindaco, se ne è capace, da una parte raccolga (rectius, faccia raccogliere) i rifiuti, dall’altra accolga e ringrazi gli ospiti. Perché un conto è disporre di 18 chilometri di costa, un altro amministrarli o, meglio, saperli amministrare.
P.S.: Nessuna difesa di cause perse e insostenibili, solo descrizione di fatti e considerazioni di comune buonsenso (e, per fortuna, maggioritarie anche tra i suoi stessi concittadini).
Senza polemica e sempre costruttivamente (ogni tanto accetti le critiche e ne faccia tesoro per migliorarsi e, soprattutto, per migliorare la Sua città).
Eliseo Zanzarelli