Si riceve e pubblica:
Nella giornata di ieri, il gruppo consiliare di F.I. e la dirigenza cittadina hanno avviato un dialogo serio e propositivo con gli operatori commerciali di via Roma. Presenti i consiglieri Sara Milone, Mimmo Bungaro e Antonio Andrisano (Gianni Capuano assente giustificato per impegni di lavoro fuori città) che, assieme al coordinatore Rocco Caforio, hanno ascoltato le esigenze dei negozianti i quali hanno rappresentato, in uno scambio di posizioni vicendevoli, la concreta perplessità circa la interdizione veicolare del salotto buono di Francavilla Fontana, e cioè via Roma.
L’iniziativa è stata molto partecipata ed è intervenuto nell’occasione anche il presidente Cna Emanuele Sternativo.
Forza Italia ha avviato il dibattito nella sede di piazza Dante ascoltando tutti coloro che sono intervenuti. I negozianti lamentano disservizi, mancanza di riqualificazione della zona e frettolosità di un’iniziativa che già la scorsa estate ha visto impedita la viabilità al sabato, danneggiando e compromettendo, a loro dire, in modo preoccupante gli incassi dell’intera stagione.
Il gruppo consiliare teme una chiusura al traffico selvaggia senza, in primis, predisporre una sensibilità culturale in merito alla decisione.
I consiglieri comunali non si sono detti sfavorevoli alla chiusura tout court dell’arteria, l’idea che prima sia alquanto necessario che questa Amministrazione fornisca una serie di agevolazioni concrete per coloro che hanno investito nelle attività commerciali di via Roma.
Un’Amministrazione può anche fare scelte impopolari ma di contro, poi, deve assumersene la responsabilità politica ed i fallimenti che ne discendono.
Forza Italia ha ricevuto un mandato dagli operatoria di via Roma. “Fermate questa volontà politica, le nostre attività sono la nostra fonte di sostegno e non si può decidere di chiudere senza prima aver negoziato in termini di servizi e sgravi fiscali”.
L’unico modo per conoscere la volontà vera della comunità potrebbe essere rappresentato dallo strumento referendario inserito da poco nel nuovo Statuto comunale.
Rappresenterebbe davvero, dicono i consiglieri, il modo più democratico. Noi lo proporremo in Consiglio comunale, perché crediamo che un tale argomento ben si declina con la consultazione referendaria.