Sono tre le persone indagate per il tentato furto nell’abitazione di una donna di 92 anni che, al momento dei fatti, era per giunta ricoverata in ospedale a Francavilla Fontana, alle prese con problemi di salute connessi, o meglio, derivanti dalla sua veneranda età. Tra di loro, ossia tra gli ideatori e maldestri esecutori del furto, anche un suo pronipote – tra l’altro vicino di casa dell’anziana – il quale teneva d’occhio i suoi spostamenti e, soprattutto, i suoi averi. In particolare, l’oro che la pensionata custodiva in casa. E’ un’altra delle incredibili storie che emergono dall’inchiesta che ieri (22 giugno 2016) ha condotto all’arresto di quattro persone, tutte di Oria, tra le 28 complessivamente sottoposte a indagini. Quando si dice parenti serpenti…
9 maggio 2013, primissime ore del mattino. Sfruttando la preziosa informazione dell’assenza della proprietaria – allettata fuori città – quattro persone, compreso il pronipote-modello, decidono che quello è il loro momento, il momento di arraffare il “tesoro” della prozia. Cominciano così ad armeggiare con la serratura, ma incontrano maggiori difficoltà rispetto alle previsioni: un vetro che si rompe provocando un gran frastuono e un vicino ficcanaso che si affaccia per vedere cos’è successo. “Questo pisciaturo casomai è andato in caserma”, si dicono e poi, per sicurezza, fanno un giro proprio davanti al comando stazione carabinieri di Oria per assicurarsi che non vi fosse andato. Nel frattempo, notano due pattuglie di militari che perlustrano il centro abitato e dunque desistono, pensando di tornare ad agire l’indomani e si fanno forza all’uso dello sport: “Dobbiamo essere più convinti quando… altrimenti non facciamo niente”. E un altro fa: «Com’è, non siamo andati convinti?”.
Il giorno dopo, però, nella famiglia della 92enne si era sparsa la voce del tentativo di furto e si era quindi deciso di correre ai ripari: il pronipote apprende che sia l’oro sia la pensione (1.200 euro in contanti, riscossi 24 ore prima), che la sera prima erano custoditi in casa, erano stati portati via e messi al sicuro in banca. E apprende un anche un altro particolare: che la notte del tentato furto in casa c’era una sua zia, la quale però non aveva sentito “una pizza”.
La 92enne è stata messa al corrente dei fatti solo in un momento successivo, per non condizionarne ulteriormente lo stato di salute, e ha in seguito un suo nipote (un altro) ha sporto denuncia presso la stazione dei carabinieri di Oria che, coordinati dal luogotenente Roberto Borrello, sapevano già tutto ed erano al lavoro per incastrare al più presto gli autori di quello e di altri colpi assortiti.