Si riceve e pubblica:
«Il presidente del Consiglio depaupera le Province, il presidente della Regione Puglia tace ed è complice, il presidente della Provincia di Brindisi non sa più che pesci pigliare e allora se la prende col capo del Governo, suo dante causa: insomma, un cane che si morde la coda e, per giunta, tutti questi personaggi appartengono alla stessa, identica area politica o, per meglio dire, allo stesso partito, ossia il disastroso PD».
Lo sostiene il deputato Nicola Ciracì (CoR – Conservatori e Riformisti), il quale si dice scandalizzato dai nuovi tagli sui trasferimenti statali, pari a oltre il 150 per cento, disposti dal Governo Renzi ai danni della Provincia di Brindisi, che – a quanto si apprende – dal mese di luglio non sarà in grado neppure di pagare gli stipendi dei suoi dipendenti, ma soprattutto di garantire alcunché alla popolazione.
«Siamo di fronte al paradosso di un ente che esiste ma che non esiste, che ha conservato diverse competenze anche importanti – sostiene Ciracì – ma che non ha più i soldi per onorare gli impegni e per garantire i servizi al cittadino, siamo di fronte a un pasticciaccio senza alcun precedente sul piano istituzionale, siamo al cospetto del paradigma di un collasso politico-amministrativo al quale è necessario porre rimedio, anzi fine, al più presto».
«L’inverno – spiega il parlamentare – ha consentito di non avvertire più di tanto il problema di pagare il gasolio per riscaldare le scuole, ma cosa dire delle strade provinciali ridotte a un colabrodo e pericolosissime? Cosa dire del personale delle Province che, nell’attesa di sapere dove e quando andare, intanto resta al suo posto a fare poco o nulla e un mese sì e l’altro pure rischia di non percepire lo stipendio? Cosa dire di Ambiente e Lavoro?».
«Quella che va sotto il nome di Riforma Delrio – sottolinea ancora Ciracì – altro non è che l’emblema del pressapochismo e del tirare a campare, tra proclami e nessun fatto, dell’attuale Governo centrale e delle sue diramazioni periferiche: il presidente Bruno, che oggi si lamenta, era o non era, è o non è, un “renziano” della prima ora? Il governatore Emiliano ha portato o non ha portato il sistema Renzi o, meglio, l’accozzaglia Renzi in Puglia?».
«Non è possibile né più tollerabile – prosegue, indignato, l’onorevole – che nel mare magnum dei tagli lineari imposti da Renzi e dalle sue teste d’uovo la Provincia di Brindisi sia la più colpita, persino rispetto a enti più giovani quali la Provincia Bat: ma, a ben guardare, una spiegazione a questo scempio nello scempio, c’è eccome, e corrisponde all’accettazione supina dei diktat romani o, se si preferisce, fiorentini, imposti ai troppi yes-man dal “chiagni e fotti” facile dislocati sul territorio».
«E allora – conclude l’esponente di CoR – questa è l’Italia dei Renzi, degli Emiliano, dei Bruno e del Pd, un’Italia nella quale i lavoratori sono allo sbando persino negli enti pubblici, vedi Santa Teresa a Brindisi, e nella quale non sono affatto garantite sicurezza ed edilizia scolastica, settori abbandonati a loro triste destino: un Paese che da Nord a Sud non ci piace e al quale non ci abitueremo mai, un Paese che sogniamo e faremo migliore».