Se non fosse stato per loro, non ce l’avrebbe fatta. Due agenti di polizia hanno ieri, proprio nel giorno dell’anniversario della fondazione del Corpo, salvato una vita umana: quella di un 49enne infermiere, originario di Grottaglie, di cui si erano perse le tracce da un paio di giorni. Nella Volante, giunta al quartiere Paolo VI di Taranto, c’era anche l’assistente capo di Francavilla Fontana Gianluca Cavallo che, insieme con il suo collega Giuseppe Losavio, ha consentito all’uomo di sopravvivere al micidiale cocktail di farmaci e droghe che aveva in precedenza ingerito per farla finita. Sembra che da qualche tempo a questa parte mostrasse sintomi depressivi legati probabilmente ad alcune difficoltà economiche.
La persona scomparsa è stata rintracciata sotto il sole cocente e nel bel mezzo della macchia mediterranea grazie al dispositivo Gps installato sulla sua auto, alla guida della quale, l’altro ieri, era sparito dopo aver terminato il turno lavorativo. All’arrivo dei poliziotti, il veicolo era chiuso dall’interno e dentro c’era riverso sui sedili anteriori il conducente già privo di conoscenza, con un laccio emostatico di fortuna (una corda elastica per imballaggio) legato intorno al braccio e in condizioni di salute disperate.
Cavallo, mantenendo calma e sangue freddo, si è guardato attorno e ha scorto un pesante masso. L’ha sollevato di peso e ha infranto il cristallo posteriore per poi togliere la sicura allo sportello anteriore, aprirlo e dedicarsi ai primi soccorsi. L’abitacolo era simile a una fornace. L’aspirante suicida respirava a malapena e il suo battito cardiaco era ridotto ai minimi termini, così l’assistente capo l’ha steso sul fianco e gli ha tirato fuori la lingua, che stava ormai per soffocarlo del tutto. Dopodiché, ha messo in pratica le tecniche apprese durante il corso BLSD (solo di qualche giorno addietro le lezioni di richiamo cui aveva preso parte).
Nel frattempo è stato contattato il servizio 118. Quando sono giunti sul posto i sanitari, grazie alle manovre precise e qualificate degli agenti, il battito cardiaco e la respirazione del paziente erano già migliorati, anche se non era ancora rinvenuto. Ne è quindi seguito il trasporto d’urgenza all’ospedale “Santissima Annuziata” di Taranto, dove nella giornata odierna è stato dichiarato fuori pericolo.
Ora, se i suoi cari l’hanno potuto riabbracciare e se di qui in avanti – a mente lucida – potrà a sua volta ancora abbracciarli, lo deve principalmente a quei due angeli in divisa.
Se il compito di un appartenente alle forze dell’ordine non è solo quello di far rispettare la legge, ma anche e soprattuto quello di aiutare la gente, gli assistenti capo Cavallo e Losavio possono essere fieri di se stessi. Per loro indossare quella divisa è un onore, un onore che ricambiano in maniera semplice: onorandola di rimando. Chapeau.