Qui di seguito l’interrogazione, con richiesta di risposta orale in Consiglio, con la quale il consigliere comunale Euprepio Curto (Progetto per l’Italia) chiede lumi circa i lavori in corso presso la cupola della chiesa madre da cui, come noto, domenica mattina si sono staccati dei calcinacci che hanno rischiato di ferire i fedeli che assistevano alla funzione religiosa:
Premesso che:
– sia a mezzo di atti ispettivi che di interventi pubblici, puntualmente ripresi dagli organi d’informazione, l’interrogante ha ripetutamente chiesto che si facesse chiarezza sull’appropriatezza dell’utilizzo delle risorse pubbliche (ben tre milioni di euro) che nell’anno 2006 furono destinate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze al consolidamento statico della cupola della Basilica Pontificia Minore;
– con tali iniziative sostanzialmente si chiedeva di conoscere:
a) le cause dei notevolissimi ritardi accumulati dai lavori, cosicché, nonostante il finanziamento fosse stato decretato nell’anno 2006, ancora oggi, a dieci anni di distanza, questi non risultano ancora completati;
b) i motivi dei costanti ricorsi alle perizie suppletive e di variante;
c) le ragioni dell’utilizzo sistematico della gare caratterizzate dal massimo ribasso che, come è sufficientemente noto agli amministratori diligenti, costituisce procedura molto criticata dall’Autorità Nazionale Anticorruzione in quanto foriera di cattiva esecuzione di lavori e di violazione delle norme a tutela dei lavoratori, sia sotto l’aspetto retributivo e previdenziale, sia sotto quello legato alla sicurezza sui luoghi di lavoro;
d) a quanto ammontasse effettivamente l’importo delle somme destinate al consolidamento della Cupola, e quanto ne residuasse, poiché, a parere dell’interrogante, nessuna modifica al riguardo poteva essere consentita a ragione del fatto che la destinazione del finanziamento, essendo stato stabilito dal Parlamento in occasione del varo della Legge Finanziaria, solo dal Parlamento poteva essere modificato.
A tali richieste di notizie l’A.C. rispondeva in maniera superficiale e lacunosa, trincerandosi dietro incomprensibili e non richiesti tecnicismi, cosicché aumentava considerevolmente il numero di coloro che, ritenendo la cifra stanziata per il consolidamento della cupola di molto superiore a quanto necessario, avevano vieppiù maturato il convincimento di un reiterato e insano tentativo di individuare forme d’intervento diverse da quelle originariamente previste pur di raggiungere l’obiettivo di utilizzare per intero i tre milioni di euro, cosicché alfine si è
giunti alla Determinazione dirigenziale n. 907 del 12 c.m. con la quale una ulteriore perizia di variante si è peritata di risolvere i problemi derivanti dallo smaltimento delle acque meteoriche, della impermeabilizzazione dei canali di gronda e della realizzazione di intonaco a “cocciopesto” sulle coperture dei muri laterali dei camminamenti. Opere, queste, che avrebbero dovuto far parte di una originaria, puntuale e completa progettazione esecutiva, e che invece rappresentano l’ennesima violazione dei princìpi a cui ha ripetutamente fatto riferimento l’Anac, nonché l’ennesimo palese aggiramento delle norme relative al conferimento degli incarichi professionali e all’aggiudicazione dei lavori.
A tale quadro, sicuramente non lineare, sia aggiunga il fatto che nel corso della messa domenicale del 22 maggio u.s. un pezzo di malta, staccatosi dalla cupola, si è abbattuto sui fedeli sfiorando una di essi, sicché, ove questa, malauguratamente, fosse stata colpita, si sarebbe potuta consumare una autentica tragedia, e tutto ciò nonostante la parte interna della cupola fosse stata oggetto di recenti interventi manutentivi.
A seguito di tale fatto, i più autorevoli esponenti dell’A.C., sindaco in primis, sin troppo avventatamente, ebbero a declinare qualsiasi responsabilità da parte dell’A.C. medesima, nel mentre, al contrario, è proprio il Comune di Francavilla Fontana, in quanto destinatario del finanziamento pubblico, ad essere investito da tutte le responsabilità, essendo il soggetto a cui compete bandire le gare, assegnare i lavori, corrispondere i compensi, vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori, oltre ad essere l’Ente che, ai sensi del D.Lgs. 81/2008, risponde direttamente della sicurezza sui luoghi di lavoro che, come noto ai più, costituisce concetto di ampia portata, non escludendo, pertanto, le persone che per motivi diversi sono presenti nei luoghi in cui sono in corso lavori, nel caso specifico a nulla rilevando il fatto che questi siano effettuati all’esterno della Basilica.
Tutto ciò premesso, l’interrogante chiede di conoscere:
1 — quanto riportato ai punti a), b), c) e d) del presente atto ispettivo;
2 — quali siano le valutazioni dell’A.C. sul fatto accaduto il 22 maggio, e se siano state individuate le relative responsabilità;
3 — se il costante frazionamento dei lavori, conseguente alle numerose perizie di variante, abbia potuto sottrarre l’assegnazione degli incarichi professionali e l’aggiudicazione dei lavori ai vincoli e alle norme che regolano l’assegnazione degli appalti da parte degli Enti pubblici, dando sostanzialmente vita ad una palese elusione delle medesime.
4 – quali siano le valutazioni del responsabile della sicurezza su quanto avvenuto, e quali siano le iniziative, presumibilmente correttive, che ritenga di assumere al riguardo.
Avv. Euprepio Curto – Consigliere comunale Progetto per l’Italia