L’hanno rapinata e, dopo averle fatto ingerire una strana sostanza, hanno tentato di stuprarla. Una brutale aggressione si è verificata questa sera intorno alle 18 nella tromba delle scale di un condominio in via Virgilio, traversa di via Quinto Ennio, a Francavilla Fontana.
Due uomini incappucciati si erano nascosti nel sottoscala e, quando una ragazza di 23 anni è scesa per uscire di casa, l’hanno afferrata per i capelli, si sono fatti consegnare i soldi che aveva con sé (dieci euro) e poi l’hanno presa per la gola e forzata a ingerire un liquido e infine le hanno strappato i pantaloni.
Sembra che inizialmente i due, i quali avevano accento straniero, avessero pronunciato frasi del tipo: “Voi avete chiamato i carabinieri, voi avete chiamato i carabinieri”. Ma la vittima era ignara di questa faccenda perché né lei né altri avevano chiamato i carabinieri.
La 23enne si è messa gridare e, grazie a un guizzo e alla forza della disperazione, è riuscita a un certo punto a divincolarsi dalla morsa dei suoi aguzzini: raggiunto il primo piano – dove abita con i genitori, una sorella di 29 e un fratello di 19 anni – ha urlato e citofonato. A quel punto i due incappucciati hanno preferito desistere e darsela a gambe con il magro bottino racimolato. Sono usciti i parenti e alcuni altri condomini e l’hanno soccorsa.
La ragazza era diretta a comprare una ricarica telefonica prima che arrivasse a prenderla il fidanzato, col quale aveva appuntamento per le 18,15.
Comprensibilmente sotto choc, la 23enne è stata condotta in ospedale per accertamenti, soprattutto per verificare che tipo di sostanza avesse ingerito. Gli esami del sangue e tossicologici hanno però fortunatamente dato esito negativo. Sul caso ora indagano i carabinieri in forza alla locale stazione, che stanno acquisendo i filmati di alcune telecamere installate all’esterno dello stabile.
Il padre della vittima, intanto, si è già messo in contatto con il capo-condomino per sollecitare la chiusura di quel sottoscala e, soprattutto, l’acquisto di un impianto di sorveglianza esterno e interno. “Altrimenti – dice, ancora comprensibilmente scosso – sono un cacciatore e dovrò farmi giustizia da solo, qui ormai non si può più vivere tranquilli: vi rendete conto? E’ successo tutto sotto casa, nel posto in teoria più tranquillo per tutti”.