Un paradosso quello cui si trovano ad andare incontro ai passeggeri, saltuari o abituali, i quali da Oria fruiscono del servizio offerto dai bus Marozzi, che storicamente collegano il Sud al resto d’Italia e principalmente a Roma. Da qualche mese a questa parte, infatti, è stata spostata la fermata: prima era in corrispondenza degli uffici sanitari di via Frascata (dove sono situate anche le Poste e la stazione dei carabinieri), ora invece è presso l’era di servizio “Eni” lungo la strada provinciale per Manduria. Dove sta il paradosso? Eccolo: per prendere il bus è necessario raggiungere la fermata in auto, facendosi accompagnare da qualcuno, giacché essa è ormai un bel po’ fuori mano. Non sono mancate e non mancano le lamentele degli utenti, i quali si sentivano anche più sicuri quando potevano attendere nei pressi del locale presidio dell’Arma. Qualcuno si è rivolto anche al Comune e dal Comune hanno scritto ai responsabili dell’impresa, i quali avrebbero però in sostanza risposto che il servizio è privato, è loro, e dunque scelgono in piena autonomia dove fare scalo. Ciò che stupisce è che non sussiste neppure alcun motivo di comodità – almeno apparente – in questo nuovo ordine delle cose: ché poi il pullman, che si dirige verso Francavilla Fontana, sempre dall’incrocio di via Frascata deve passare. Non, dunque, dal centro abitato, il che renderebbe probabilmente all’autista tutto più complicato e rischierebbe di rallentargli anche il rispetto della tabella di marcia. Insomma, pare proprio che non esista una ragione plausibile a monte di questo disagio, da cui scaturisce un appunto un paradosso.
Maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata, 45enne condannato a quasi 8 anni: in carcere
Nella giornata odierna i carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di