Centro raccolta chiuso a sorpresa, impossibile donare il sangue: Avis indignata

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Si riceve e pubblica:

L’Avis di Francavilla manifesta la sua profonda indignazione per quanto accaduto stamane al Centro di raccolta del sangue dell’ospedale “Camberlingo”.

Oltre quindici donatori sono rimasti vanamente in attesa da prima delle 8 per donare il sangue. Alle 9 circa giunge improvvisa la notizia che il Centro oggi rimane chiuso per inspiegabili motivi.

Ai volontari dell’Avis non è rimasto altro da fare che andare via, tra il malumore generale. Tra di loro c’è chi non si è presentato al lavoro per compiere il proprio dovere di donatore. Come giustificherà ora l’assenza?

“La cosa che indigna di più –esclama Gerardo Trisolino, presidente dell’Avis – è che nessuno ci ha avvisati in anticipo di questa grave interruzione del servizio. Saremmo corsi ai ripari avvertendo immediatamente i donatori attraverso i nostri canali di comunicazione”.

Il quadro generale della donazione del sangue nella provincia di Brindisi è, a dir poco, preoccupante. Da una parte l’Asl ne lamenta la mancanza, dall’altra si impedisce ai volontari di donare. O almeno diventa sempre più difficile poterlo fare a causa della cronica carenza di personale al Centro Trasfusionale del Perrino di Brindisi, da cui giunge l’equipe sanitaria ogni giovedì, dalle 8.30 alle 10.30. Che come dire che i donatori volontari di Francavilla e dei paesi limitrofi hanno a disposizione solo due ore a settimana per compiere il loro dovere. Se poi si aggiunge il fatto che l’Avis della città degli Imperiali non ha potuto organizzare la tradizionale raccolta domenicale nei mesi di marzo e aprile, sempre a causa della cronica carenza di personale sanitario, allora il quadro diventa ancora più allarmante.

“Eppure – aggiunge il presidente Trisolino – per contribuire a raggiungere l’autosufficienza delle scorte ematiche negli ospedali, l’Avis provinciale di Brindisi ha compiuto uno sforzo finanziario enorme come l’acquisto di un’autoemoteca, da affiancare a quella dell’Asl, in modo da raggiungere direttamente anche le scuole. Ma purtroppo servirà a ben poco questo nostro impegno se l’Asl non metterà a disposizione personale sanitario sufficiente a garantire il servizio”.

Il presidente

Prof. Gerardo Trisolino

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