“Non si è trattato di un errore, ma chiedo scusa lo stesso: ripareremo”. Lo dice il sindaco di Francavilla Fontana, Maurizio Bruno, riferendosi al caso dei funerali pagati da sacerdote e agenzia funebre a un anziano morto in assoluta solitudine, nei giorni scorsi, nel reparto di Nefrologia dell’ospedale Dario Camberlingo. Nelle casse pubbliche sono finiti i soldi della tassa per la sepoltura nel locale cimitero e, ovviamente, non sono mancate le polemiche. Il primo cittadino spiega di essere venuto a conoscenza della questione direttamente dalla stampa e di averla poi approfondita personalmente interpellando gli uffici. Qui ha scoperto come l’anziano fosse originario di un altro comune e domiciliato in un altro ancora (Oria, dov’era ospite di una casa di riposo, la cui retta pagava mensilmente con la sua pensione sociale).
“Si è trattato di un caso anomalo – ammette Bruno – anche perché se si fosse trattato di un cittadino francavillese o dell’Ambito sociale Brindisi 3, di cui Francavilla è capofila, saremmo stati a conoscenza di questa situazione e, come avvenuto purtroppo in casi simili, ci saremmo adoperati a nostre spese, a spese di tutti perché di fronte a situazioni del genere nessuno deve voltarsi dall’altra parte. In quel caso – aggiunge – avremmo incaricato un’impresa locale di onoranze funebri e avremmo garantito ugualmente dignità al povero defunto”.
Ciò premesso, Bruno aggiunge che: “Il tutore del paziente, nominato dal Tribunale, aveva accesso al suo libretto di risparmio e poteva disporre dei soldi in esso depositati e, infatti, parte di quegli stessi soldi è stata utilizzata per pagare anche la tassa comunale per la tumulazione”.
“Gli uffici si sono comportati come dovevano – assicura il sindaco – e a loro faccio un plauso, tuttavia in questo caso il sottoscritto e la politica non erano a conoscenza dei fatti e dunque non hanno potuto dare alcun indirizzo politico: l’avessimo saputo, anche noi avremmo recitato volentieri la nostra piccola parte nella gara di solidarietà che si è giustamente e misericordiosamente scatenata”.
“Tuttavia – prosegue – è mia e nostra intenzione in qualche modo riparare non tanto a un errore, quanto a un la serie di sfortunate coincidenze: m’impegno personalmente a destinare quei 300 euro ai Servizi sociali perché servano ugualmente ad aiutare le persone bisognose: al di là dei formalismi che, ripeto, sono stati tutti rispettati a norma di legge, Francavilla, la mia città, al di là dei colori politici e delle polemiche, è una città caritatevole e generosa: credo che tutti accetteremo al fatto di rinunciare all’incasso di una tassa giusta, per quanto inopportuna, con l’obiettivo di ovviare a una situazione imprevista e imprevedibile, ma soprattutto di fare del bene aggiuntivo”.
“Colgo comunque l’occasione – conclude – per rivolgere le mie sentite congratulazioni e i mie ringraziamenti, a nome di tutti, a don Salvatore Rubino e all’agenzia funebre della famiglia De Bellis”.