Detto, fatto. Questa mattina, il consigliere comunale capogruppo di Ncd-Area popolare a Francavilla Fontana, Giuseppe Cavallo, ha donato i suoi gettoni di presenza alle famiglie in difficoltà economiche: con quei soldi saranno acquistati dei buoni pasto. «Le promesse si mantengono – dice l’imprenditore – e io ho una sola parola: come già fatto lo scorso anno, anche questo ho devoluto in beneficenza i miei guadagni da consigliere comunale».
In particolare, Cavallo ha girato nuovamente sul conto corrente del Comune le somme che erano state in precedenza versate, a titolo di indennità di carica, sul suo conto corrente personale. Si trattava di 568,37 euro, da gennaio 2015 a marzo 2016, cui il consigliere ha poi aggiunto il resto per arrivare alla cifra tonda di 570 (in fondo alla pagina la distinta di pagamento emessa dalla filiale della banca Monte dei Paschi di Siena).
«Lo faccio con piacere – dichiara – e altrettanto mi aspetterei che facessero altri miei colleghi, ma ora l’importante è che gli uffici comunali si adoperino quanto prima per devolvere quella cifra a chi davvero ne abbia bisogno: in caso contrario, sarò costretto a denunciare pubblicamente un’omissione che sarebbe grave».
Già 12 mesi addietro circa, Cavallo – a differenza di altri – si era reso protagonista di un gesto simile, avendo acquistato coi suoi gettoni quattro blocchetti di ticket mensa scolastica presso i Servizi sociali del Comune. Anche stavolta ha voluto indicare un servizio concreto da rendere alla collettività: «E’ ovvio che i miei gettoni di presenza – chiarisce – non permetteranno di azzerare un disagio profondamente avvertito da tanti genitori francavillesi chiamati, tra le mille difficoltà di questo periodo di crisi, a dover garantire il diritto d’istruzione ai propri figli: per questo mi auguro che anche altri che ricoprano il mio stesso incarico o superiori possano emulare il mio gesto e far aumentare quindi la forza e la portata di questo aiuto».
«La Politica, quella vera e con la “p” maiuscola, si fa tra la gente e per la gente, non per guadagnarci – continua – e un gesto, per quanto simbolico, può dare un messaggio positivo, di speranza, di fiducia e, in qualche modo, far riavvicinare appunto la gente alle istituzioni». Se è vero che spesso la solidarietà si fa ma non si dice, è vero anche che altrettanto spesso questo può costituire un alibi per quanti, nei fatti, non scuciono un centesimo. E allora ben vengano pubblicità e trasparenza, se possono fungere da esempio. Chapeau, consigliere Cavallo.