Otto anni fa, picchiarono un agente e danneggiarono l’auto di servizio della polizia locale. Lunedì scorso, 21 marzo 2016, sono stati condannati. Dieci mesi per il 26enne Andrea Turrisi e nove per il 38enne Davide Pellegrino e per il 27enne Giovanni Nardelli, tutti di Francavilla Fontana. I tre dovranno anche pagare a titolo di provvisionale complessivamente 2.700 euro alle parti civili, oltre alle spese legali.
I fatti risalgono al 14 settembre 2008, festa della Madonna della Fontana. L’agente Umberto Manelli, insieme con una sua collega, era di turno in piazza Umberto I quando, giunto in prossimità del Bar Italia, fu aggredito prima verbalmente, poi fisicamente dai tre. Al suo indirizzo, si legge negli atti del processo, furono pronunciate frasi del tipo: «Levati quella divisa di m…., ti devo uccidere e ti devo tirare la testa»; «Ti devo ammazzare perché tu la devi pagare».
Dopo che il poliziotto locale aveva chiesto di esibire i documenti, poi, uno di loro giunse da tergo e gli tirò un calcio alla caviglia. Manelli, allora, contuso, si sedette nell’auto di servizio con la portiera lato guida aperta, ma qualcuno scalciò anche la portiera e gli procurò la frattura della tibia, oltre che il danneggiamento del veicolo. I tre successivamente fecero perdere le proprie tracce, salvo essere rintracciati poco dopo dagli stessi agenti della municipale e da due finanzieri.
All’indomani, Manelli, assistito dall’avvocato Antonio Andrisano, sporse denuncia contro il terzetto. Il pubblico ministero Luca Buccheri emise decreto di citazione a giudizio quasi un anno dopo, il 10 luglio 2009. Si costituirono parti civili sia l’agente sia il Comune di Francavilla Fontana (assistito dall’avvocato Roberto Cavalera), che lunedì scorso hanno alla fine avuto ragione. Sia Turrisi (difeso dall’avvocato Angela De Cristofaro), che Pellegrino (difeso dall’avvocato Domenico Attanasi) e Nardelli (difeso dall’avvocato Michele Fino) sono stati riconosciuti responsabili dei seguenti reati (delitti): concorso in resistenza a pubblico ufficiale (aggravata dalla violenza e dalla minaccia di più persone riunite); concorso in lesioni personali aggravate. Turrisi è stato anche condannato per il danneggiamento, con un calcio, dell’auto della polizia locale (prescritta, invece, la contravvenzione conseguente al rifiuto di dare indicazioni sulla propria identità personale).
Il giudice onorario del Tribunale di Brindisi, avvocato Raffaella Lopane, si è riservata i canonici 90 giorni per il deposito della motivazione della sentenza. Nel frattempo, con gli imputati decisi a proporre appello, tutti i reati si prescriveranno. Resterà salva, invece, la possibilità di esercitazione l’azione civile finalizzata al risarcimento dei danni.