Non è stagione di caccia, ma tra qualche mese lo sarà e i cacciatori di Francavilla Fontana insorgono contro due ordinanze – emesse l’estate scorsa dal sindaco Maurizio Bruno – che a loro dire li penalizzerebbero oltre ogni misura. Lo sostiene il presidente provinciale dell’associazione “Anuu Migratoristi”, Francesco Cionfoli, il quale ha nei giorni scorsi protocollato una richiesta con la quale quella da lui rappresentata e altre associazioni venatorie chiedono, appunto, la revoca dei due atti amministrativi, che concernono complessivamente circa 26 ettari in contrada Clemente, lungo la strada provinciale per Carosino. I provvedimenti datati 15 giugno e 24 agosto 2015 sarebbero illegittimi: «Tra i poteri attribuiti alla figura del sindaco – sostengono i presidenti – non rientra quello di chiudere o limitare l’attività venatoria nel territorio agrosilvopastorale, già fortemente penalizzato dagli insediamenti abitativi, industriali, dagli impianti eolici e fotovoltaici: quanto detto – prosegue la nota – trova conferma nella sentenza del Tar Piemonte secondo la quale l’attività venatoria è regolata esclusivamente dalle leggi dello Stato e dalle leggi regionali, leggi che garantiscono ai proprietari dei fondi agricoli di produrre le opportune istanze alle Province di appartenenza per costituire, se autorizzati, un fondo chiuso, opportunamente tabellato». Se questo non avverrà prima che a settembre riapra la caccia, gli operatori del settore annunciano la possibilità d’intraprendere azioni legali definite come “inutili, evitabili e dispendiose” per le casse del Comune.
Maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata, 45enne condannato a quasi 8 anni: in carcere
Nella giornata odierna i carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di