Le udite le trenule, lo sentite il battaglino? Confraternite, confratelli. Tradizioni, sempre le stesse, che si tramandano di padre in figlio. Nei secoli. Fede, penitenza, ma anche folklore o, meglio, turismo religioso. Ieri è cominciato il periodo clou dell’anno a Francavilla Fontana, quello che racchiude tutte assieme queste parole chiave. Sono i Riti Santi della Città degli Imperiali.
E, allora, eccoci che oggi abbiamo fatto incursione nel quartier generale dei “pappamusci”, i celeberrimi penitenti scalzi che dal pomeriggio del Giovedì al mattino del Venerdì Santo camminano in coppia e vegliano su tutti gli Altari della Reposizione con indosso soltanto camice bianco, cappuccio, mozzetta, cappello e, nella mano destra, il classico bastone o, per la precisione, il bordone del pellegrino.
Domani è già Domenica delle Palme e nei locali attigui alla chiesa del Carmine – parroco Andrea Santoro, vice Mimmo Sternativo – entusiasmo e frenesia nei preparativi la fanno da padroni, come confermano il priore Carmine della Corte e il suo vice Giuseppe Arpa (vedi contributo video) che, nell’addobbare con le foglie d’ulivo il Crocifisso della processione, spiegano come dallo scorso anno, durante la Settimana Santa, sia anche possibile visitare una piccola, grande mostra che affonda le radici nella storia (vedi contributo video di Enrico La Sorsa che sarà proiettato all’interno della sede Avis).
La storia della Confraternita, appunto, e delle migliaia di “pappamusci” che nel tempo immenso da qui sono passati. Quasi le si avverte, in quelle anguste stanze, le eco dei loro discorsi, dei timori e della devozione che li porta a compiere questo sacrificio. Quella veste candida e quei due fori sugli occhi limano ogni differenza sociale, di censo: tra le 130 accoppiate di quest’anno (260 tra uomini e bambini di età superiore ai 7 anni) figurano professionisti, imprenditori, commercianti, impiegati, operai, agricoltori e studenti.
Ciascuno disposto a portare la propria croce – si fa per dire, giacché i crociferi sono altri e ce ne occuperemo in séguito – invocando perdono per i peccati commessi nei mesi precedenti. Mercoledì sera, intanto, nella sagrestia della chiesa della Morte, a cura dell’omonima confraternita, si terrà la solenne asta dei Misteri, e anche in questo caso nel rito c’è la sacralità di un appuntamento atteso 365 giorni all’anno da oltre tre secoli ai giorni nostri.
https://youtu.be/2bkSQDf8s9g