Scusi, ho qui l’impegnativa del medico di famiglia e dovrei prenotare una visita neurochirurgica urgente per mia moglie: quando se ne parla?» Risposta: «Mi spiace, non le posso neanche dare una data: non c’è neanche un posto disponibile in tutta l’Asl di Brindisi». Sembra surreale, ma è suppergiù questo il dialogo avuto stamattina tra utente e sportellista del Cup a Francavilla Fontana. Non c’è stato verso: nessunissima possibilità di ottenere – non in tempi rapidi, ma proprio di ottenere – un appuntamento. Niente di niente. Sanità lumaca? Peggio. Ed è stato così che la sfortunata signora, che necessita per davvero a causa delle sue ernie discali di una consulenza urgente, ha dovuto rivolgersi a un privato: disponibilità? Oggi stesso, alla modica cifra di 220 euro.
Se Atene piange, Sparta non ride. Non è accaduta proprio la stessa cosa, ma qualcosa di ugualmente sconfortante per Cardiologia. «Ci vediamo il 4 luglio 2017», è stato detto a una donna di Francavilla che, affetta da disturbi cardiaci, nei giorni si è presentata sempre al Cup per prenotare un esame diagnostico. «Se ci arrivo a quella data», è stata la risposta sconsolata della paziente. Se non provvederà diversamente, e pagando a sua volta, le toccherà infatti aspettare un anno e mezzo prima di poterne sapere di più sulle sue condizioni di salute. E lo chiamano anche riordino ospedaliero, mentre da ogni parte si continua a parlare o blaterare su come rendere più efficiente la macchina sanitaria regionale.