«Quelle multe sono pienamente legittime e siamo pronti a difenderle in ogni sede». Lo dichiara il comandante della polizia locale di Oria, Antonio Morelli, riferendosi alle polemiche del periodo sul posizionamento del “suo” autovelox, quello che il Comune nel novembre scorso ha acquistato per 36mila euro, lungo la statale 7 di collegamento tra Tarato e Brindisi. Si preannuncia comunque una gragnola di ricorsi da parte degli automobilisti colti in fallo…
Nei giorni scorsi, ipotesi d’illegittimità delle sanzioni erano giunte da Francavilla Fontana, con il sindaco Maurizio Bruno che, nel caso di effettivi sconfinamenti in territorio francavillese, aveva annunciato l’intenzione di passare all’incasso. «Una cosa che sarebbe impossibile – dice Morelli – perché al massimo si sarebbe in presenza di atti amministrativi nulli, non ereditabili da altre amministrazioni».
Oggi, invece, sul caso è intervenuto il consigliere comunale di Oria, in quota Cambiamo Storia, Angelo Mazza, a dire del quale l’apparecchiatura qualche giorno addietro (il primo marzo 2016) sarebbe stata collocata fuori dai confini oritani. Secondo Mazza, dunque, tutte le multe di quel giorno sarebbero annullabili nel caso fossero impugnate. Si tratta di tesi, quelle su accennate, con le quali non concorda neppure minimamente il capitano Morelli. Nel caso di Mazza potrebbe peraltro
«La solita piazzola di sosta in direzione Brindisi, nella quale si posiziona la nostra pattuglia, è per tre quarti pertinenza di Francavilla Fontana e per un quarto di Oria, e noi sfruttiamo per l’appunto l’ultimo quarto». La piazzola in questione è la prima dopo aver superato l’uscita Oria in direzione Brindisi o, per chi provenga dal centro abitato di Oria, dopo aver imboccato la superstrada dalla vicinale “Sant’Andrea”. Nessuno sconfinamento, quindi? «Chi sostiene questo, offende decisamente la mia intelligenza – sostiene Morelli – e soprattutto la mia professionalità e quella dei miei collaboratori: ovviamente, prima di scegliere quel tratto di strada, abbiamo consultato le mappe del Ministero, che ci danno pienamente ragione».
«La nostra è un’attività di prevenzione – spiega ancora Morelli – e il fatto che si trasformi in repressiva è abbastanza fisiologico nello stesso momento in cui gli automobilisti non rispettino le regole del Codice della Strada: dal mio punto di vista, le esigenze di cassa dell’ente non hanno la benché minima importanza, a me interessa la sicurezza dei cittadini nel territorio di mia competenza».
«Sono sempre stato impegnato nei servizi di strada – aggiunge – e dunque per me è fondamentale prevenire, e nel caso reprimere, condotte che possano creare danno e mettere a rischio l’incolumità propria e degli altri: cinture di sicurezza, casco, uso del telefonino, velocità, seggiolini, ecc. per me costituiscono priorità».
Una domenica mattina, quando prestava servizio a Taranto, l’ufficiale si trovò sul luogo di un incidente che vide coinvolto un 20enne. «A causa dell’alta velocità – racconta – aveva cappottato con l’auto ed era finito in Rianimazione, per me fu un dramma dover comunicare la notizia ai genitori: quello è stato un caso che mi ha segnato e che mi ha fatto capire che noi operatori della sicurezza siamo investiti di un compito fondamentale che è poi, in fondo, anche educativo».
«Il solo pensiero che la gente rallenti – prosegue – quando transita in quel tratto di statale perché sa che ci siamo noi, mi fa dormire sonni più tranquilli poiché, ripeto, il nostro compito è innanzitutto quello di responsabilizzare, che poi ci scappi la multa, rispetto magari a un incidente grave, è un aspetto consequenziale e, tutto sommato, secondario».
E di questi aspetti consequenziali e, tutto sommato, secondari se ne sono verificati già tra i 1.200 e i 1.300 da novembre fino a oggi: tante, e di vario importo, sono le multe inflitte, a seguito di rilevazioni con l’autovelox, in appena quattro mesi dagli agenti di polizia locale di Oria: «In diversi casi si è trattato di superamenti minimi dei limiti – assicura il comandante – ma in altri lo strumento, che è di ultima generazione e ha una capacità estesa fino a quattro corsie, ha rilevato velocità anche superiori ai 200 chilometri orari…».
Insomma, il capitano Morelli difende l’operato suo e delle sue agenti (il comando di Oria è tutto al femminile): se percorrete la superstrada Taranto-Brindisi, per evitare qualsiasi problema, rallentate sotto i 90 quando sui cartelli leggete “Oria” e magari anche prima e dopo. Ricorsi o no, questo resta di sicuro il migliore e più efficace consiglio che si possa dare.