Continua a tenere banco la questione degli avvisi di pagamento del Consorzio di bonifica dell’Arneo. Dopo che ieri sul caso ha preso posizione anche l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), quest’oggi nella Città degli Imperiali tre consiglieri in diversi enti del circondario hanno esposto una mozione per chiedere la sospensione dei pagamenti. Si tratta di Gianni Capuano per Francavilla, Ernesto Camassa per Ostuni e Gianfranco Sorrento per Oria. L’obiettivo dichiarato è quello di giungere per via politica all’eliminazione di un tributo da più parti ritenuto ingiusto. Le mozioni da loro “partorite” saranno in sostanza sottoposte al vaglio delle assise nelle rispettive città di modo che sia più forte la pressione nei confronti della Regione. Una delle ipotesi al vaglio è che la tassa sia sospesa per almeno tre mesi così che si possa parlare nelle sedi istituzionali della riforma dei consorzi quali l’Arneo. Nel frattempo, si auspica la convocazione da parte del presidente della Provincia dell’assemblea dei sindaci affinché si esprima sul caso.
Lunedì scorso, invece, sono state altre le strade di cui si è discusso nel corso di un pubblico incontro organizzato dall’amministrazione comunale di Oria. Il sindaco Cosimo Ferretti e il presidente del Consiglio comunale Glauco Caniglia hanno ospitato tre avvocati – Mario Presta di Federcosnsumatori, Angela Dell’Aquila di Adusbef e Marina della Corte di Unione nazionale consumatori – e un agronomo – Enrico Pignatelli -. Al termine del dibattito, moderato dall’insegnante Franchino Di Bella e al quale hanno preso parte anche diversi tra i numerosi cittadini presenti, Caniglia ha sintetizzato il tutto e ha consigliato di proporre intanto un ricorso al Garante del contribuente (che non interrompe comunque i termini e non mette al riparo dall’ingiunzione di pagamento con annesse spese di notifica e interessi) per poi impugnare direttamente l’avviso di pagamento.
A Francavilla, durante l’incontro organizzato dal consigliere comunale Angelo di Noi (Pd) con ospite l’avvocato Emilio Graziuso di Confconsumatori, era stato invece suggerito il ricorso in autotutela allo stesso Arneo (che non interrompe i termini e che, in caso di probabilissimo non accoglimento, esporrebbe comunque a un aggravio di spese). Tesi, questa, confermata anche oggi dall’assessore alle Attività produttive Luigi Galiano.
Tutt’altre conclusioni, poi, al termine dell’iniziativa promossa qualche giorno fa dal movimento “Noi ci siamo”: non pagare per alcun motivo e anzi percorrere la strada della fuoriuscita del Comune – previa delibera di giunta o di Consiglio – dalla “tutela” del Consorzio. In questo caso, l’ente avocherebbe a sé i servizi ora teoricamente coperti dall’Arneo e si accollerebbe l’onere di salvaguardare il territorio rurale sotto la sua giurisdizione. Si potrebbe però rischiare di perdere alcuni finanziamenti o di dovervi accedere per altre strade, come per esempio i Gal.