In tempi non sospetti, prima che cioè montasse il vespaio delle polemiche intorno al tributo dell’Arneo, da più parti etichettato come iniquo, il consigliere comunale di Forza Italia Mimmo Bungaro (oggi capogruppo) aveva già portato l’argomento in Consiglio comunale e, in un’interrogazione, aveva chiesto al sindaco di Francavilla Fontana Maurizio Bruno quali fossero gli impegni reali che, al di là dei formalismi, la sua amministrazione intendesse assumere per ricacciare indietro l’obbligo di pagamento.
Il primo cittadino, da parte sua, aveva rimproverato il consigliere di essere arrivato un po’ in ritardo, poiché in qualità di presidente della Provincia di Brindisi si era già fatto carico del problema e, incassato il mandato degli altri sindaci, si era già attivato scrivendo al presidente della Regione Michele Emiliano e interpellando l’ufficio legale dell’ente perché studiasse l’ipotesi di presentare un ricorso amministrativo per chiedere l’annullamento della delibera del Consorzio datata 9 giugno 2015. Inoltre, sempre a dire di Bruno, era già stato istituito un tavolo tecnico provinciale composto, oltre che da se stesso, anche dal sindaco di San Donaci Domenico Fina, dal vicesindaco di Ostuni Guglielmo Cavallo e dal sindaco nonché consigliere provinciale di San Pancrazio Salvatore Ripa.
A Bungaro, che reclamava un’azione più forte, quella risposta di Bruno non era piaciuta affatto, anche perché nel frattempo il governatore Emiliano si era espresso sulla questione dicendo che quella tassa andava comunque pagata. Oggi, a distanza di quasi sette mesi, con il polverone Arneo bell’e sollevato e con gli avvisi di pagamento “griffati” Soget in circolazione, Bungaro ricorda quella sua interrogazione e rincara la dose nei confronti del “suo” sindaco e presidente della Provincia: «Bruno dimostra per l’ennesima volta di essere molto simile a Pinocchio e di raccontare bugie persino nelle sedi istituzionali e sulla pelle dei suoi stessi cittadini», esordisce.
«All’epoca – prosegue – assicurò, ostentando sicurezza, che avrebbe affrontato di petto la problematica e che avrebbe fatto tutto il possibile per scongiurare il pagamento dell’Arneo, ma ciò che in realtà ha fatto adesso è sotto gli occhi di tutti: assolutamente nulla, se non prenderci in giro».
«Non c’è lo straccio di un’azione legale – conclude Bungaro – né di pressioni politiche concrete sulla Regione e dallo “state tranquilli, non paghiamo”, aspetta oggi e temporeggia domani, si è giunti al “meglio pagare ed evitare guai” emerso nel corso dello sterile incontro tenutosi qualche giorno fa a Castello Imperiali, un incontro molto partecipato dal quale i tanti cittadini intervenuti si attendevano risposte e rassicurazioni e dal quale, invece, sono usciti con ancora maggiori incertezze, delusione e mortificazione».