di Girolamo Bax
Non abbiamo capito se hanno veramente creduto alla storiella del vicesindaco o se l’hanno fatto a prescindere, come già avevano fatto in passato. Indipendentemente da quale sia stata la motivazione, l’hanno fatto. Si sono armati di decespugliatore, due secchi di calce, quattro pennelli, tre scope e due palette e in due ore due hanno ripulito uno degli scorci più caratteristici e affascinanti di Oria.
È stato un successo di “mi piace”. Da quando esiste lo Strillone on ine è stato uno degli articoli con più apprezzati e condivisi su facebook. Condivisioni e like non solo da parte degli oritani ma anche dai francavillesi, dai cegliesi, dai latianesi. Fa ben sperare. Fa ben sperare perché qualche commento lascia anche sperare che, domenica prossima, qualcun altro farà la stessa cosa nella sua strada. Lascia ben sperare perché domenica sera, dopo appena 12 ore, qualcuno su quella scalinata aveva già abbandonato una lattina di Fanta nello sconforto dei residenti; ma qualcuno, forse lo stesso proprietario della lattina, al mattino l’aveva già recuperata. L’azione di quei cittadini ha stimolato un senso di rispetto e di amor proprio che, grazie ai social network, ha propagandato un verbo che merita un hashtag: #oriapuliamocelanoi
Peccato che anche in questo caso quei miopi che ci governano non hanno colto la portata di questo gesto. Peccato che proprio loro, sempre attenti a quello che si scrive su fb, sempre pronti a censurare le critiche e ad autocelebrare anche i loro più minuscoli risultati, in questo caso non abbiano messo neanche un “mi piace”. Peccato davvero.
Peccato perché il Sindaco, prontamente avvisato dell’evento, scendendo “ti sobbra alli Padri” con la sua auto per controllare chi faceva cosa, è passato così veloce – forse per paura di essere scoperto – che ha perso l’occasione per fermarsi e prendere a sua volta il pennello in mano. Peccato, perché forse ci sarebbe stato un effetto domino dilagante di calce e pennelli in tutta la città, nello spazio di una mattinata. Peccato che il giovane assessore, quello che cade spesso nell’autocelebrazione facebookiana circa le eroiche gesta dell’amministrazione, questa volta sulla sua bacheca non abbia scritto un banale post di ringraziamento a quei cittadini armati di calce e pennello. Non per quei cittadini che, secondo me, del ringraziamento se ne fottono, ma per incoraggiare gli altri a fare la stessa cosa.
Peccato che il vicesindaco, fresco di Bit (Borsa del Turismo a Milano), non abbia pensato di ringraziare il generale Vincenzo Volpe che su due giorni di vacanza dalla sua mamma Diamante, nonostante avesse l’aereo in partenza a mezzogiorno, ha comunque deciso di sporcarsi le mani per ingentilire e abbellire la sua amata Oria.
Ma, soprattutto, peccato che il nostro vicesindaco Egidio, promotore della promozione oritana alla Bit, quindi in questo momento il più sensibile a sapere che ci sono cittadini che si adoperano per il decoro della città, non abbia pensato di ringraziare il generale Volpe portandolo ad esempio per tutti i cittadini di Oria affinché tutti facciano altrettanto. Peccato, perché sarebbe stata l’occasione per organizzare una mattinata dedicata al decoro della città, un incontro, magari domenica prossima, nelle piazze di Oria, dotando tutti di calce e pennelli per dare un po’ di lustro a una città che a breve sarà invasa da turisti perché è una “Top Destination”.
Peccato dover pensare di essere governati da uomini e donne senza visione, i quali sembrano non aver capito che dovrebbero loro dare il buon esempio, sembrano non aver capito che avrebbero dovuto prendere spunto da quei cittadini ed armarsi di calce e pennelli e farsi immortalare dalle macchine fotografiche di amici, parenti e giornalisti per far fare a quelle foto il giro del mondo, per lanciare il messaggio di una Oria al Top (delle destinazioni pugliesi).
Niente, nulla di tutto questo.
E allora, cari cittadini di Oria e di chi Lo Strillone raggiunge, care le centinaia di utenti che hanno messo “mi piace” sull’articolo degli ‘nquacinatori della scalinata di via Pasquale Astore, cari capitani dei Rioni, cari associati e caro Giovanni Pomarico della Pro Loco, cari Fabio Ancora e Laboratoria, Caro Professore Suma e cari Milites, Cari Federica Caniglia, Roberto Schifone e Oratorio Sing, cari leader della Coalizione per il cambiamento, caro chiunque abbia un senso di appartenenza e di amore per la civiltà e per Oria, domenica mattina, sperando che ci siano anche il sindaco e la sua giunta, armiamoci di decespugliatori, scope, calce e pennello e #oriapuliamocelanoi.
Adottiamo per due ore qualche vicoletto del centro o qualche scalinata del quartiere ebraico e rendiamoli puliti e decorosi come facevano le nostre nonne. Smettiamola di piangerci addosso perché, per avere una città senza rifiuti, senza merda di cani per strada, senza macchine in tripla fila a piazza Manfredi, dipende solo da noi.
PS: ‘na sacchetta di cauci no costa nu cazzu