«Quella strada andava riparata, nessun abuso», assolti dirigente e geometra dell’Utc

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Non ci fu abuso d’ufficio. Nei confronti dell’ingegnere oritano Antonio Pescatore, oggi a capo dell’Ufficio tecnico del Comune di Manduria e in passato di quello di Francavilla Fontana, e del suo collaboratore Claudio Digiacomo, che erano stati denunciati dal sindaco Roberto Massafra, il gup del Tribunale di Taranto Martino Rosati ha ieri pronunciato sentenza di non luogo a procedere, nonostante il pubblico ministero Maurizio Carbone ne avesse chiesto il rinvio a giudizio.

L'ingegnere Antonio Pescatore - Foto: www.lavocedimanduria.it
L’ingegnere Antonio Pescatore – Foto: www.lavocedimanduria.it

I due, contro il parere del primo cittadino, erano ricorsi a una procedura di massima urgenza per affidare direttamente a un’impresa di fiducia i lavori per la riparazione di una strada secondaria, di collegamento tra l’area Pip di Manduria e Sava, divenuta pericolosa a causa di alcuni smottamenti. Così, Pescatore e Digiacomo incaricarono per circa 40mila euro un’impresa del settore che la rimise a posto. Soltanto che la giunta con a capo proprio Massafra decise di non riconoscere quel pagamento e, anzi, trasmise tutti gli atti alla Procura: secondo il sindaco non era necessario procedere con urgenza e intervenire su quella strada extraurbana poco trafficata.

Gli avvocati degli imputati, Pasquale Fistetti per l’ingegnere Pescatore e Mario D’Oria e Danilo Brunetti per il geometra Digiacomo, sono invece riusciti a ribaltare le accuse dimostrando come quell’intervento fosse indifferibile e volto unicamente a eliminare una situazione di concreto pericolo per l’incolumità pubblica. Nel frattempo, il credito dell’impresa, che finora non ha percepito un euro, si è trasformato in debito fuori bilancio per il Comune. Ora, inoltre, i tecnici potranno passare al contrattacco: a parte che per il rimborso delle spese legali a carico dell’ente, potrebbero anche chiedere i danni morali.

Intanto, il legale di Pescatore, Fistetti, annuncia che il suo assistito si è riservato di querelare per diffamazione il sindaco Massafra che, nel commentare la sentenza di ieri, sulla sua pagina facebook è tornato a criticare l’Ufficio tecnico sostenendo che sono stati spesi frettolosamente 50mila euro per “sistemare un pezzo di strada di campagna senza rispettare la procedura amministrativa prevista nei casi in cui si ravvisi la somma urgenza dell’intervento”. Poi, il primo cittadino asserisce come, invece, per riasfaltare due strade in pieno centro siano stati spesi 15mila euro e per sistemare “4 chianche” nel vicolo dell’Angelè (un noto locale) 6mila. «Visto che quando si vuole si sa come fare, adesso mi aspetto che l’Ufficio tecnico attivi immediatamente le procedure per spendere quel milione di euro che abbiamo destinato al rifacimento delle strade della città nel bilancio 2015».

 

 

 

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