Una commissione consiliare d’indagine per fare chiarezza sulla questione Koiné

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La prima commissione consiliare d’indagine (conoscitiva) nella storia del Comune di Francavilla Fontana sarà presieduta dal consigliere de “La Puglia prima di tutto” Gianni Capuano e, nei prossimi due mesi, dovrà far luce sui passaggi che hanno condotto alla risoluzione del contratto con Koiné, cooperativa che dall’estate 2013 fino al 12 febbraio 2016 ha gestito il servizio parcheggi a pagamento. Lo ha stabilito ieri, non senza polemiche, il Consiglio comunale. Le opposizioni avrebbero preferito una commissione speciale ad hoc, ma alla fine ha prevalso la linea del Partito democratico, con l’addossamento del fardello a quella permanente, presieduta per l’appunto da Capuano, che normalmente si occupa in genere di Contenzioso.

Gianni Capuano
Gianni Capuano

Non sono mancati, ovviamente, i momenti di tensione. Specie quando è spuntata una nota con la quale l’avvocato della società – debitrice di circa 115mila euro, ma potrebbero essere di più, nei confronti dell’ente – ne prende le difese, chiede un incontro e si riserva la possibilità di instaurare un contenzioso. Ciò, anche e soprattutto alla luce dell’accordo stipulato, lo scorso 29 gennaio, davanti al prefetto di Brindisi, tra il sindaco e l’ex gestore. Un accordo nel quale è scritto nero su bianco che il Comune avrebbe pazientato nel pretendere i suoi crediti qualora fossero state esaudite le pretese, peraltro legittime, dei dipendenti, i quali erano in attesa delle mensilità di novembre, di dicembre e della tredicesima.

Emanuele Modugno, capogruppo di Rifondazione comunista, ieri in aula con il nastro arcobaleno a sostegno delle unioni civili
Emanuele Modugno, capogruppo di Rifondazione comunista, ieri in aula con il nastro arcobaleno a sostegno delle unioni civili

Somme, queste ultime, che sono poi state effettivamente (per quanto non integralmente) erogate da Koiné. La posposizione degli interessi pubblici rispetto a quelli dei lavoratori già non era piaciuto al centrodestra, che infatti a suo tempo – appena dopo l’accordo – aveva chiesto un Consiglio comunale monotematico sull’argomento. Ma, a quanto emerso ieri, non è andata genio neppure le repentina chiusura del rapporto, che porrebbe a rischio tanto le aspettative economiche degli ex ausiliari del traffico quanto gli stessi “forzieri” di Castello Imperiali. La domanda delle domande è: perché si è aspettato tanto tempo? E ancora: perché nel frattempo Koiné, già posta in liquidazione, ha assunto altro personale?

Mimmo Bungaro
Mimmo Bungaro

Di questo dovrà occuparsi la commissione Contenzioso, per due volte a settimana, nel prossimo bimestre. Secondo Capuano, questo sarebbe stato un compito più indicato per la commissione consiliare Polizia municipale, presieduta dal collega Mimmo Bungaro. Quest’ultimo, piuttosto ispirato sull’argomento, avrebbe accolto volentieri l’onere. Nel corso della seduta di ieri ha in più occasioni citato Andreotti col suo celebre “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”. «Non mi spiego come mai – dichiara Bungaro – l’ultima delibera di giunta, assente il sindaco, e la consequenziale determina del dirigente siano differenti: come mai nella prima non è richiamata una nota con cui il comandante Antonio Cito, già il 17 dicembre 2014, scrive che Koiné è inadempiente per circa 65mila euro? E poi: perché ieri non era stata inserita negli atti del Consiglio la lettera del legale del legale della società, che era stata inviata a mezzo Pec lo scorso 12 febbraio?».

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Marcello Cafueri e Maurizio Bruno

Sono alcuni dei dubbi che si sono posti ieri anche diversi altri consiglieri di minoranza, tra i quali anche il capogruppo di Progetto per l’Italia Euprepio Curto (che ha sostenuto fino all’ultimo l’istituzione di un organismo speciale ad hoc rappresentativo dell’intero consesso). Dall’altra sponda, invece, quella della maggioranza, la certezza di aver fatto la cosa giusta al momento giusto e, soprattutto, di avere la coscienza pulita. Oltre che il capogruppo Marcello Cafueri, autore dell’ordine del giorno che alla fine è stato approvato grazie ai voti del Pd, di Ncd e del centrodestra, anche lo stesso sindaco è intervenuto in più occasioni per ribadire come quelle percorse siano state le migliori strade di volta in volta percorribili. Chissà a quali risultati perverrà la commissione d’indagine riservata, prevista dall’articolo 16 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, e quali strade – oltre che quella delle stesse assise, cui le risultanze “investigative” dovranno pervenire – potranno in futuro prendere i relativi atti. Ora, però, bisognerà valutare se l’amministrazione comunale deciderà d’incontrare comunque a fine febbraio – come auspicato dal legale – Koiné (che reclama peraltro alcuni crediti) e, principalmente, quale valenza potrà avere, in un eventuale processo, l’accordo siglato a fine gennaio, 13 giorni prima della definitiva “rottura” dinanzi al prefetto.

 

 

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