“La gara d’appalto del (presunto) servizio di supporto all’Ufficio Tributi assume contorni sempre più inquietanti in rapporto alla legittimità e alla opportunità delle procedure adottate dall’Ufficio, ma, più precisamente, dal Presidente della Commissione aggiudicatrice, Dott. Gabriele Falco”.
Lo afferma in una nota, in un vero e proprio attacco all’arma bianca – indirizzato al Dirigente dell’area Finanziaria e alla stessa Amministrazione comunale – l’ex senatore Euprepio Curto, che già con la richiesta di annullamento del bando tributi fece deflagrare la crisi all’interno del centrosinistra francavillese.
“Apprendo – scrive Curto – di una nota inviata da un Raggruppamento Temporaneo d’Imprese (Sincon- Serphin) partecipante alla gara, con la quale la RTI spiega, rispondendo ad una richiesta di chiarimenti pervenuta da parte dell’A.C., che “l’attività è da intendersi servizio aggiuntivo/migliorativo dell’intera proposta progettuale”, che “tale proposta… costituisce un ulteriore vantaggio per l’Ente…”. Ebbene, tutto ciò a me pare molto anomalo rispetto ai generali criteri di trasparenza e di terzietà a cui dovrebbe uniformarsi una qualsiasi Amministrazione comunale”.
“Chiedere come ha fatto il dott. Falco, a posteriori – sottolinea Curto –, una interpretazione “autentica” di una offerta relativa ad una gara pubblica, costituisce, senza ombra di dubbio, un assist preciso a favore del soggetto che lo riceve. E tale assist diventa, proprio per questi motivi, ingiustificato, ingiustificabile, incomprensibile e illegittimo. E ancor di più, vizia irrimediabilmente le intere procedure di gara”.
“Quindi, ancora dubbi e sospetti legittimi su questa gara – continua l’ex senatore -, soprattutto se si considera che l’A.C. targata Bruno, ancora oggi non l’ha aggiudicata. E tutto ciò nonostante, proprio il sindaco, nello scorso mese di dicembre, avesse detto no alla Conferenza dei capigruppo che aveva chiesto di spostare di qualche giorno l’apertura delle buste, al fine di consentire che tale procedura seguisse e non precedesse il Consiglio comunale convocato sullo stesso argomento”.
“Le ragioni di quel no – prosegue Curto – furono motivate dal sindaco con la necessità di concludere le procedure e quindi per giungere rapidissimamente all’aggiudicazione. Infatti! Dopo più di due mesi la gara è ancora su un binario morto”.
“Giunti a questo punto – ha concluso Curto – credo che sarà necessario acquisire qualche informazione di dettaglio in più sulle aziende concorrenti, su eventuali rapporti trasversali intercorrenti tra di esse, sulla impermeabilità di tutti i soggetti coinvolti nella aggiudicazione, quantomeno rispetto a motivi di inopportunità che potrebbero pesare come macigni su una materia che sta diventando per davvero incandescente. A questo punto, essendo state irrimediabilmente viziate le procedure, resta una sola strada: annullare la gara”.