Dopo l’ultimo coup de théâtre da parte di Antonio Andrisano, che poco prima dell’inizio dell’assemblea del gruppo consiliare ha ufficializzato le sue dimissioni, si chiude come da programmi il capitolo nuovo capogruppo di Forza Italia. Sarà Mimmo Bungaro a prendere il posto di Antonio Sgura, dimessosi qualche giorno fa. Sara Milone, che a Sgura e subentrata, sarà vice capogruppo. Andrisano, quindi, conclusa questa fugace esperienza, tornerà a essere un semplice – o, per dirla alla sua maniera, umile – consigliere forzista.
La querelle su chi dovesse ricoprire il ruolo di capogruppo era nata proprio per iniziativa di Andrisano, che nel corso delle più recenti assise aveva chiesto al presidente del consesso, Maria Passaro, e al segretario generale dell’ente, Antonio Bianchi, un’interpretazione delle disposizioni in materia del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale e del Testo unico degli enti locali. E, alla fine, l’aveva spuntata: in caso di dimissioni anticipate del capogruppo e in assenza di specifica indicazione, capogruppo è il consigliere che abbia ottenuto il più alto numero di preferenze personali.
Una tesi che è stata accettata o, meglio, subita dagli altri colleghi, secondo i quali questa regola sarebbe valida solo al momento in cui l’organo istituzionale s’insedia e non, dunque, a consigliatura in corso. Forza Italia aveva già un suo vice capogruppo (Bungaro) e quindi a lui sarebbe toccato sostituire, nelle more, il titolare che si era dimesso.
Ma poi c’era stata anche un’altra “andrisanata”: contestando un difetto di forma, il capogruppo pro tempore aveva fatto saltare l’assemblea del gruppo che era stata convocata già per ieri dal segretario cittadino Rocco Caforio. Secondo Andrisano, la riunione avrebbe dovuto essere convocata non dal segretario, ma dal capogruppo (cioè, se medesimo) o dalla maggioranza dei consiglieri. Cosa che poi è avvenuta stamattina, con Bungaro e Milone che si sono auto-convocati e, alla presenza di Caforio, hanno ratificato le nuove nomine. Andrisano non c’era: impegni professionali e mancanza di congruo preavviso, le giustificazioni che ha addotto…