«Il mio voto vale quanto il tuo», lite furibonda in commissione consiliare

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La nuova amministrazione di Francavilla Fontana non deve fare i conti soltanto in Consiglio comunale, ma anche nelle commissioni consiliari. Dopo lo strappo politico dei giorni scorsi, oggi se n’è consumato un altro degno di nota nella commissione Lavori pubblici e pare che per poco non si sia passati alle vie di fatto. Marcello Cafueri (Pd), a un certo punto ha abbandonato la seduta non prima di aver mandato a quel paese l’ex collega di maggioranza Emanuele Modugno (Prc), il quale oggi era anche presidente facente funzioni al posto di Luigi Galiano (nel frattempo nominato assessore).

All’origine del dissidio, ci sarebbe stata una disputa circa il meccanismo di voto: ponderato o semplice? Nel primo caso, i democratici l’avrebbero fatta e la farebbero da padroni; nel secondo, sarebbero andati sotto.

La differenza sta tutta in questo: un voto vale uno e ha lo stesso peso degli altri oppure il voto espresso dagli esponenti dei partiti più numerosi vale di più? Modugno sostiene la prima tesi, Cafueri la seconda.

Nell’oscurità del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale sul punto, la questione è ora passata allo studio del segretario generale del Comune, Antonio Bianchi, che dovrà cercare di dirimere la controversia. A lui l’arduo compito di proporre una soluzione che consenta di superare l’impasse e i dubbi venutisi a creare, per la prima volta, stamattina. Sino a questo momento, infatti, il problema non si era posto in alcun modo giacché in ogni caso avrebbe avuto la meglio quella maggioranza (Pd+Sel+Prc+Noi ci siamo) uscita vittoriosa dalle urne alle amministrative 2014.

Per la cronaca, il punto all’ordine del giorno contestato da quattro su sei dei componenti presenti (non c’erano Forza Italia e Nuovo centrodestra) è stato quello sulla cosiddetta stazione unica appaltante: mentre Cafueri e Antonio Camarda (No ci siamo) erano per il sì e quindi per l’immediato trasferimento in Consiglio, Modugno, Euprepio Curto (Progetto per l’Italia), Gianni Capuano (La Puglia prima di tutto) e Luigi Fanizza (Sinistra ecologia libertà) avevano chiesto un approfondimento della questione.

Con il voto ponderato, l’avrebbero spuntata Cafueri (il Pd vale 9) e Camarda (1), mentre con la parità di valore tra i singoli voti sarebbe finita quattro a due per la minoranza. Di qui la contesa, un verbale di sette pagine e la patata bollente girata al massimo dirigente comunale, che adesso dovrà decidere sul da farsi. Ovvio che il precedente della commissione Lavori pubblici interesserà, di qui in avanti, anche tutte le altre commissioni consiliari.

Il tutto, peraltro, alla vigilia di una seduta delle assise – quella in programma domani pomeriggio – che si preannuncia infuocata a seguito del subingresso di Ap-Ncd in amministrazione al posto, manco a dirlo, di Prc e Sel. Nota di colore: oggetto di contesa potrebbe essere persino il posizionamento tra gli scranni, dopo che nel corso dell’ultima seduta gli stessi Modugno e Fanizza si sono rifiutati di lasciare il posto finora occupato, contiguo a quelli riservati a Pd e Noi ci siamo, a Giuseppe Cavallo e Dario Mancino di Ap-Ncd.

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