Nella aule fa freddo e neppure le coperte sono di grande aiuto. Tutt’intorno, poi, l’Istituto Cataldo Agostinelli di Ceglie Messapica, che comprende diversi indirizzi scolastici, è disseminato di pericoli e opere incompiute e, nonostante i ripetuti appelli, niente dall’inizio dell’anno a oggi si è smosso. Così, da stamattina la scuola è occupata dalle centinaia di studenti (sono circa 1.400) che la frequentano: niente lezioni in queste condizioni, uno degli slogan circolati. A differenza che nelle occupazioni tradizionali, i ragazzi sono sostenuti in questa loro protesta, definita legittima e anzi sacrosanta, anche dalla dirigente Angela Albanese, tra i primi a lamentarsi dello stato in cui versano gli immobili e dal pessimo stato in cui il plesso di via Ovidio è stato consegnato dopo i lavori di ristrutturazione. A dire di chi quella scuola la frequenta, la Provincia avrebbe anche le possibilità economiche d’intervenire, ma semplicemente non vi sarebbe alcun interesse a in tal senso. Si sentono abbandonati, gli occupanti e lanciano un grido d’allarme: «Aiutateci a frequentare come sarebbe giusto che lo facessimo, non da bestie ma da studenti».
Sul caso si è espresso anche l’onorevole Nicola Ciracì (Conservatori e Riformisti), che se l’è presa con la preside: “Che la preside dell’Istituto Agostinelli di Ceglie Messapica fosse inadeguata a gestire un polo scolastico così numeroso e complesso è purtroppo un dato di fatto. Dopo aver preso una scuola in consegna senza verificare che fossero stati completati tutti gli allacci e senza che nel suo ruolo di datore di lavoro si fosse fatto certificare il tutto dal responsabile della sicurezza e prevenzione che lei stessa nomina, adesso arriva ad essere una fan delle occupazioni. L’affermazione rilasciata alla stampa “Occupare è un diritto dei ragazzi” in stile sessantottino mi lascia perplesso come rappresentante delle istituzioni e come genitore e mi convince sempre di più della necessità di un intervento dei dirigenti scolastici provinciali e regionali. Anche al fine di impedire che la stessa rilasci dichiarazioni pubbliche fuorvianti che risultano essere incompatibili con il ruolo che riveste. A ciò si aggiunga un ente Provincia indifendibile perché pure in presenza di evidenti difficoltà economiche sta dimostrando una totale incapacità nella gestione delle emergenze oltre all’assenza di un’amministrazione comunale che evidentemente preferisce “andare al mare”. Venerdì mi recherò personalmente sia presso l’amministrazione provinciale che presso il dirigente scolastico provinciale nella speranza che già da domani la preside invece di “occupare” inizi realmente a occuparsi di come risolvere i problemi che aumentano di ora in ora in tutte le sedi scolastiche e far sì che le lezioni avvengano normalmente senza ledere l’unico vero diritto degli alunni che è quello allo studio».