Nuove accuse di truffa ai danni dell’Asl per l’ex sindaco di Francavilla

della corte legge strillone web

Il 28 aprile 2016, l’ex sindaco di Francavilla Fontana Vincenzo della Corte rischia di finire nuovamente a processo con l’accusa di truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale. Nel settembre scorso gli è stato notificato un nuovo avviso di conclusione indagini e il pubblico ministero Valeria Farina Valaori ne ha chiesto il rinvio a giudizio, sul quale dovrà pronunciarsi ora il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Brindisi Paola Liaci. I fatti contestati sono gli stessi per i quali il primario di Anestesia e rianimazione dell’ospedale Dario Camberlingo fu arrestato, insieme con il fratello Luciano, nel 2012. E, cioè, che Vincenzo abbia anche negli anni precedenti sostituito Luciano (dentista e medico convenzionato Asl): nell’ambulatorio di via Baracca, il primo avrebbe firmato le ricette al posto del secondo, che nel frattempo si sarebbe dedicato alla professione di odontoiatra.

L’inchiesta che ha condotto davanti al giudice i due fratelli medici partì da un servizio televisivo realizzato dagli ex inviati Fabio e Mingo e andato in onda su Striscia la notizia (Canale 5). Luciano optò per il patteggiamento a un anno e due mesi di reclusione (pena sospesa) mentre invece Vincenzo – difeso dagli avvocati Antonio Andrisano e Francesca Conte – scelse la via del rito ordinario, tuttora in corso. L’ex primo cittadino di centrodestra fu sospeso dalla carica e poi rassegnò definitivamente le dimissioni per affrontare con maggiore serenità il processo. Cinque mesi fa però è giunta per lui una nuova tegola: secondo la pubblica accusa, il suo aiuto al fratello risalirebbe anche ad anni precedenti rispetto a quelli oggi già contestati. La Procura ha quindi analizzato nuove ricette mediche che recherebbero la firma di Vincenzo e non di Luciano dopo quelle già sotto esame nel giudizio in corso: su 7.111 fogli di prescrizione, sempre secondo il magistrato inquirente, 3.687 recherebbero la sottoscrizione di Luciano, 3.275 quella di Vincenzo, mentre 149 sarebbero d’incerta paternità.

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