No, Checco Zalone non ha preso spunto da lui per il suo film campione d’incassi “Quo Vado?”. Eppure la storia del 30enne Christian Galasso, ricercatore di Francavilla Fontana, somiglia un po’ a quella del noto comico. E non perché faccia ridere, tutt’altro. Dopo la laurea in Biotecnologie mediche all’università Federico II di Napoli , Christian – dottorando in Scienze veterinarie presso la prestigiosa Stazione zoologica partenopea “Anton Dohrn”, Laboratorio di Biotecnologie marine – ha cominciato a girare il mondo.
Di recente, per esempio, proprio come Zalone nel suo film ormai cult, ha fatto parte di una spedizione in Antartide a caccia di microalghe marine per testare nuovi composti chimici con potenziali effetti farmacologici da impiegare nella prevenzione e nella cura di tumori e delle infiammazioni. Da anni in pianta stabile a Napoli, ma con residenza nella Città degli Imperiali, Christian è stato protagonista, insieme con il resto del suo team, di una ricerca oceanografica nel Canale di Drake – nelle gelide acque tra l’estremo Sud dell’America e la penisola antartica – finanziata dalla Comunità europea, a bordo della nave scientifica spagnola Esperides, che ad aprile rientrerà in Europa con i campioni di plancton raccolti e destinati a essere successivamente sottoposti a ulteriori test scientifici.
«Il mio progetto di ricerca condotto in collaborazione con la dottoressa Clementina Sansone – spiega il diretto interessato – focalizza l’attenzione sulla drug discovery da microorganismi marini: i prodotti naturali sono noti da tempo come una delle principali fonti di farmaci e altri composti bioattivi e dunque la medicina ha sviluppato enormi conoscenze e numerose applicazioni di prodotti naturali da organismi e microorganismi terrestri».
«Negli ultimi tempi – prosegue – è nato un nuovo campo di ricerca che studia e caratterizza i prodotti naturali da fonti marine, che costituiscono un prezioso serbatoio per la scoperta di nuovi farmaci molto più che quelle presenti sulla terraferma: ciò è dovuto alla maggiore biodiversità degli organismi marini e dei loro prodotti chimici, molti dei quali non hanno equivalenti sulla terra. Oltre che per scopi farmaceutici, i prodotti marini sono attualmente di grande interesse anche come nutraceutici e cosmetici. La Stazione Zoologica – aggiunge – sin da subito ha accolto questa nuova linea di ricerca marina e nel laboratorio di Biotecnologie marine studiamo diverse specie di microalghe marine, isolando, testando e caratterizzando nuovi composti chimici con potenziale effetti farmacologicamente interessanti, come anti-tumorali, anti-infiammatori, ecc.».
«Durante la campagna siamo stati ospiti della base spagnola “Gabriel De Castilla” – racconta – e abbiamo campionato fitoplancton e zooplancton in cinque diversi siti: questi campioni di plancton antartico saranno processati nel laboratorio di Biotecnologie marine a Napoli, per identificare nuovi composti con potenziali effetti farmacologicamente efficaci. Abbiamo scelto questo scenario antartico perché è ancora poco esplorato per questi scopi; inoltre, le condizioni estreme di quell’ambiente portano alla produzione, da parte degli organismi che ci vivono, di nuovi composti utili alla sopravvivenza in situazioni chimico-fisiche estreme. Tale attività rientra nel progetto PharmaDeep, all’interno del network europeo EuroFleets; il tutto finanziato dall’Unione Europea».
L’ordinaria storia di un cervello in fuga? Qualcosa di simile, probabilmente. Anche se Christian non fa mistero di essere molto legato e anzi orgoglioso della sua Italia e delle sue origini francavillesi. Nella sua Francavilla, dove torna appena può, ha per esempio trascorso le festività natalizie e d’inizio anno e pare sia anche andato a vedere il film di Checco Zalone. Un po’ ci si è rivisto, ma tra la comicità di Checco e ciò che fa Christian c’è più di qualche differenza: se le ricerche del secondo un giorno andranno in porto, fuori dal cinema a sorridere potrebbero essere quelle persone che si trovano purtroppo a dover lottare contro il cancro.