Si riceve e pubblica:
Pur dopo le mie dimissioni, le cui motivazioni credevo fossero chiare, attesi anche i riscontri che si sono susseguiti in questi giorni, ritengo necessario intervenire per offrire precisazioni in merito.
Innanzi tutto nessuna preclusione politica sulle scelte che il Sindaco è libero di fare, anche in considerazione del ruolo ricoperto dalla sottoscritta più che altro di natura tecnica.
Riconosciuto ciò, si dimentica forse che l’incarico assegnato presupponeva la condivisione delle strategie ed obiettivi in merito alle scelte urbanistiche e di gestione del territorio ben chiare sin dalla presentazione del mio ruolo in pubblico comizio, in occasione del secondo turno delle ultime amministrative.
Sin da allora infatti erano ben note le posizioni di contrasto ai contenuti del PUG da parte del NCD, peraltro ribadite anche in recentissimi interventi di esponenti di quella forza politica.
Come pure non posso tacere alcuni rilievi e posizioni da me non condivise ma espresse da alcuni esponenti del PD e presenti nel programma elettorale della coalizione.
Mi preme, in proposito, rammentare ancora di non aver chiesto di far parte dell’esecutivo ad alcuno ma di essere stata chiamata per chiudere un percorso già definito e già noto e non per definirne uno nuovo. Certamente una revisione del PUG era nelle facoltà del Sindaco ma non sarebbe stato un atteggiamento coerente da parte mia assecondare tale volontà.
A conferma delle perplessità manifestate al momento della proposta di incarico assessorile, da subito sono emerse le contraddizioni anche da parte di alcuni esponenti della coalizione di maggioranza, che si è cercato di arginare attraverso comunicati che smentivano di volta in volta ciò che invece accadeva in incontri e comunicati pubblici e che non sto qui a ricordare tutti.
Nonostante tutto ho cercato responsabilmente di portare a compimento il percorso che avrebbe quanto meno sbloccato la situazione urbanistica che vive la città ormai da molto tempo. Ricordando a me stessa che il PUG deve sempre rispondere alle esigenze della città e ove queste cambiassero il PUG, per come pensato e strutturato, consente una flessibilità d’intervento, a differenza del Programma di Fabbricazione che per sua natura ad oggi ingessa la città, in assenza di regole certe.
Non ho parlato di pressioni o interessi ma di mancanza di decisioni politico-amministrative coerenti con le strategie poste alla base del Piano, atteso che dopo l’adozione e fino all’approvazione ci saranno comunque della fasi da affrontare evitando stravolgimenti e conseguenti lungaggini.
Oggi il PUG sarebbe pronto per essere adottato e la verifica delle incompatibilità, secondo quanto disposto all’art.78 del D. Lgs. 267/2000, è stata sollecitata con note formali dalla sottoscritta e non da altri.
A fronte di tanto mi sono permessa di rilevare quanto meno ritardi e un’inerzia tecnico-amministrativa, diverse volte lamentate per la difficoltà di dare seguito agli atti amministrativi sia in materia urbanistica che ambientale.
Dare seguito ad una delibera del gennaio 2015 solo in data 29 dicembre, in emergenza e a tempo quasi scaduto e nonostante gli insistenti solleciti, non mi pare sia un esempio di efficienza. Le delibere una volta approvate vanno eseguite, così come i solleciti di un assessore meritano una risposta. Spero che questo porti almeno a fare delle riflessioni.
A non parlare di alcune scelte e vicende (alcune conosciute solo per caso) che, proprio in ragione di tale inerzia e ritardi, rischiano di incidere negativamente sugli indirizzi già presenti nel PUG.
Quanto sopra è stato più volte rappresentato al Sindaco, alla Giunta e agli organi burocratici preposti, tanto da essere tacciata di petulanza nei confronti delle figure dirigenziali responsabili.
Per tutta risposta si è continuamente mostrata diffidenza o noncuranza nei confronti della sottoscritta.
Che la nave affondi non lo penso, mi pare invece di aver dato l’opportunità di andare avanti secondo schemi probabilmente già stabiliti.
Roberta Lopalco