Cinque persone, destinatarie di denuncia a piede libero, saranno chiamate a rispondere del reato di ricettazione dopo che gli agenti del commissariato di Ostuni hanno trovato nella loro disponibilità una moto Yamaha che era stata rubata a Bitonto, un Fiat Doblò rubato a Bari e un antico pestello in pietra e legno rubato nella Città Bianca. Si tratta, tra gli altri di due titolari di un’autocarrozzeria sita a Pezze di Greco e di uno sfasciacarrozze a Fasano.
Il Fiat Doblò l’ha scoperto un poliziotto libero dal servizio che, nel percorrere la statale 379, ha notato una targa anomala sul veicolo e ha deciso di seguirlo fino a un’autocarrozzeria di Pezze di Greco: parcheggiatolo, tre persone si sono allontanate a bordo di due auto. A quel punto l’agente ha chiesto rinforzi e sul posto sono giunti i colleghi, insieme coi quali hanno accertato che il Doblò era stato oggetto di furto nel capoluogo di regione. Allora inevitabile è scattata dunque la denuncia a piede libero per il titolare dell’autocarrozzeria, il 38enne S.D.M.
Nel corso di un ulteriore controllo a carico di un’altra impresa di Fasano, gli uomini delle Volanti e del commissariato di Ostuni, diretti dal commissario capo Gianni Albano, hanno trovato la Yamaha in ottime condizioni ma senza targa (poi rinvenuta su un bancone): attraverso il numero di telaio, i poliziotti hanno accertato anche in questo caso come la motocicletta fosse di provenienza furtiva (rubata a Bitonto, nel Barese). Il titolare dello sfasciacarrozze, il 35enne S.A., è stato quindi a sua volta denunciato.
Così come altre tre persone nella cui disponibilità è stato trovato il pestello come proprio dal legittimo proprietario, che l’ha notato tra la merce messa in vendita da un ambulante. A quel punto, il cittadino ostunese ha chiamato la polizia, ai cui appartenenti il venditore ha confidato di aver acquistato quell’oggetto a un mercatino dell’antiquariato di Lecce. Per lui, V.C. di Squinzano, e per il collega G.G., 46 anni anch’egli squinzanese, oltre che per il venditore originario, L.T di San Vito dei Normanni (originario di Torre Annunziata) è scattato il deferimento.
