Se non fossero intervenuti gli onnipresenti e laboriosissimi vigili del fuoco, chissà per quanto tempo ancora quelle lampade dell’illuminazione pubblica sarebbero rimaste pericolanti in via Latiano a Oria. Lo erano fin da quella storica grandinata che lo scorso 20 settembre ha sferzato parte della provincia di Brindisi e Oria in modo particolare. Da allora numerose si sono susseguite le segnalazioni di rischio concreto all’indirizzo del Comune, dirette o per il tramite della polizia locale, che ogni santa volta le ha smistate invano all’Ufficio tecnico, nei cui meandri – in assenza di specifici indirizzi dell’amministrazione – si sono puntualmente smarrite o, peggio, sono state ignorate. Ma la questione pare più complessa: l’impresa incaricata della manutenzione ha richiesto 35mila euro per riparare i danni causati da quell’eccezionale evento atmosferico di ormai più di tre mesi fa, soldi che finora non sono però stati reperiti.
Così, ieri sera, ci sono voluti i pompieri – distolti da altre attività più delicate – per risolvere il problema in meno di cinque minuti di orologio, con il supporto dell’unica agente di polizia municipale (sono solo quattro a fronte di 32, comandante escluso, e fanno più del possibile) a coprire il turno pomeridiamo. A contattarli sono stati alcuni residenti, che già in mattinata avevano denunciato il pericolo presso la stazione dei carabinieri: “Sarebbe bastata una raffica di vento e quei due lampioni sarebbero caduti sulla testa di qualcuno o su qualche macchina”, hanno detto. E in un caso del genere l’eventuale tragedia o i danni a persone o cose li si sarebbe pianti un po’ tutti, mica solo qualcuno. Un plauso ai vigili del fuoco, alla polizia locale e a quei cittadini che hanno deciso di tutelare la propria incolumità e quella degli altri. Pollice verso, invece, per tutti gli altri.