Si riceve e pubblica:
Ieri sera in Consiglio comunale si è consumato un passaggio politico sul quale non posso sorvolare. Il serio e delicato problema di quattro lavoratori che rischiano di vedere ridotto il proprio orario di impiego, o addirittura di perdere il posto, è stato utilizzato, strumentalizzato dalle opposizioni, per cercare di mandare a casa la mia amministrazione alla vigilia di un anno che – loro lo sanno bene – segnerà una svolta per la nostra città. I lavoratori sono quelli della Cerin, la ditta che ha gestito finora il servizio di supporto all’Ufficio tributi per il Comune di Francavilla Fontana, e il cui mandato cesserà fra 9 giorni.
Quando scade un mandato, si fa un bando pubblico per decidere a chi affidare nuovamente il servizio. E si può inserire nel bando stesso una clausola, detta “sociale”, con la quale si chiede alla nuova ditta di assorbire i lavoratori di quella che ha cessato il mandato. Si può chiedere, si può pretendere, si possono dettare condizioni, ma non si può imporre a un’azienda privata di assumere in blocco chi c’era prima, andando a incidere sull’organizzazione dell’azienda stessa e sulla libertà di impresa e concorrenza. E’ contro la legge. Punto.
Eppure, ciò nonostante, le opposizioni e, purtroppo, anche i tre consiglieri di maggioranza di Sel e Rifondazione comunista, hanno posto in Consiglio la questione del bando ormai in scadenza, facendo credere che sia possibile imporre alla nuova ditta l’assorbimento dei quattro lavoratori. E sulla scorta di questa falsa convinzione hanno votato tutti insieme, da Rifondazione comunista a Forza Italia passando per Sel, a favore del ritiro del bando. Eppure non ce l’hanno fatta. La maggioranza ha resistito, seppure per un solo voto e grazie a un atto di responsabilità del consigliere del Nuovo Centrodestra Luigi Galiano. Ma abbiamo rischiato di perdere questa battaglia di legalità a causa della posizione intransigente di Rifondazione e Sel.
A loro, a tutti, ribadisco che questa amministrazione non violerà mai la legge. Mai. Né mai manderemo a casa qualcuno. Anzi, al massimo l’esatto contrario, così come abbiamo dimostrato con l’allungamento dell’orario di lavoro delle lavoratrici dell’asilo nido comunale, assunte negli anni del centrodestra. A noi non interessano le tessere di partito. Noi siamo diversi. A noi interessano solo il lavoro e il rispetto della legge. E a questo proposito: ci hanno chiesto di ritirare il bando in autotutela. Questo è un atto che si persegue quando si ritiene di aver violato la legge. Ma dal momento che su questo fronte siamo più che tranquilli, andiamo avanti senza ritirare alcunché. Resta la considerazione che, se qualcuno sia convinto che le cose stiano diversamente, può recarsi in Procura in qualcuno momento.
C’è poi un altro aspetto che forse qualcuno non ha ancora ben chiaro. Questa amministrazione non si renderà mai responsabile di ingerenze nei confronti dei dirigenti comunali, come accadeva in passato. Per noi la parte politica è un conto, quella burocratica un altro. Noi diamo l’indirizzo politico agli uffici e ai dirigenti, poi sta a loro darvi seguito.
Riguardo infine al dato politico emerso ieri in Consiglio, è forse meglio che qualcuno faccia chiarezza e si assuma le sue responsabilità. Non si può stare in una maggioranza e poi remare contro. Non si può dire, come è stato detto da Fanizza di Sel, che gli assessori di Rifondazione e Sel sono stati ingannati dagli altri, e poi far finta che nulla sia successo. Francavilla ha bisogno di serietà e di stabilità. E noi intendiamo dare a Francavilla serietà e stabilità: con chiunque sia disposto a condividere questo impegno.