Non solo Xylella fastidiosa in quel di Oria, ma anche – a quanto pare – una strana morìa di pini d’Aleppo, anch’essi apparentemente colpiti da disseccamento rapido Come testimoniato con alcune foto da un nostro lettore, se ne notano di secchi in diverse zone della città fridericiana, e in particolare nell’area alle spalle del cimitero “vecchio”, che ospita un boschetto sempre meno fitto, in contrada Guastaferri, lungo la strada provinciale di collegamento tra Oria e Latiano, in contrada Burdo. Il nostro attento autore della segnalazione assicura che fino ad aprile erano sanissimi.
Sarebbero stati interessati dallo stesso fenomeno anche gli alberi lungo la strada che conduce a San Cosimo alla Macchia, anche se probabilmente il freddo ha arrestato l’incedere del disseccamento. Esso si potrebbe però ripresentare con i primi caldi primaverili. Una situazione piuttosto anomala alla quale, dopo averla a propria volta notata con il suo occhio clinico, ha provato a dare una spiegazione l’agronomo Enrico Pignatelli, il quale ha ipotizzato possa trattarsi di una conseguenza indiretta della possente grandinata da cui Oria è stata colpita lo scorso 20 settembre 2015.
Secondo Pignatelli, le “ferite” inferte ai pini a cappello e d’Aleppo potrebbe aver favorito il diffondersi di alcuni funghi come la “Carie del legno”.
L’esperto non esclude in ogni caso la presenza di Gibberella o di Cancro resinoso del pino, malattie che definisce come molto più pericolose. A esse, infatti, sempre stando a quanto sostenuto dall’agronomo sulla base di un consulto con altri periti del settore, non vi sarebbero cure. Unica soluzione, dunque, l’eliminazione delle piante infette.
Insomma, in un simile scenario, si potrebbe giungere a dover fronteggiare in un prossimo futuro, accanto all’epidemia Xylella, anche un’altra emergenza fitosanitaria.