Si torna a parlare di assunzioni inopportune – se non pilotate, almeno suggerite – a Francavilla Fontana. La cooperativa “Ferrante Aporti”, presieduta dalla moglie del consigliere comunale di Brindisi Gianpiero Pennetta, si è aggiudicata la gara per il supporto agli asili nido nell’Ambito sociale Brindisi 3, di cui fa parte anche la Città degli Imperiali, e pare stia assumendo o abbia già assunto il personale da impiegare nel servizio. Si tratterebbe di sei educatrici a tempo sospettate di essere in qualche modo vicine all’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio Bruno. Della serie: la moglie di Tizio, la sorella di Caio e, insomma, cose così.
La questione, di cui si parla tanto sui social quanto in “piazza”, è stata sollevata nei giorni scorsi dall’ex sindaco e consigliere comunale Mario Filomeno, il quale ha tenuto a precisare come non ci si trovi di fronte a un fenomeno d’illiceità, ma semmai, appunto, di (in)opportunità politica. Non solo e non tanto per il ruolo istituzionale ricoperto da Pennetta – attualmente collocato nel centrodestra – anche perché d’altra parte la Ferrante Aporti fa capo alla coniuge, ma principalmente per via di un “sistema” che negli anni passati era stato indicato da chi oggi amministra quale tipico di chi l’aveva preceduto (cosa, questa, tutta da dimostrare, ma che è stata oggetto dei discorsi e dei comizi della passata campagna elettorale).
Un meccanismo, vero o presunto, che contemplerebbe un’indicazione a monte da parte dell’amministrazione dei nomi dei “papabili” cui eventualmente fornire un impiego. Chiaro è che ciascuna ditta poi si regola come meglio crede e, in qualità di soggetto privato, ancorché gestore di un pubblico servizio, assume un po’ chi le pare. Se qualificato, tanto meglio, sia sotto un profilo strettamente privatistico, sia soprattutto nell’ottica pubblicistica, che cioè riguarda tutti.
L’importante, ai fini pubblici, resta infatti la qualità con cui il servizio al cittadino – nella fattispecie presso l’asilo comunale “Le Coccinelle” di via Cesare Battisti – viene svolto. Ma, se davvero esistesse un sistema del genere, con quale libertà, autorità e credibilità un ente o, meglio, un’amministrazione potrebbe poi fare la voce grossa e muovere le dovute contestazioni in caso di disservizio?
Non resta che un auspicio nell’interesse collettivo, ossia che – al di là ogni legittimo o illegittimo sospetto – cose del genere non esistano e non siano mai esistite.