Oria, Archeoclub: «I ritrovamenti di piazza Lorch siano valorizzati, non coperti»

piazza lorch oria

Ultimamente si sta assistendo a importanti discussioni avente per tema il futuro dei ritrovamenti archeologici di Piazza Lorch.

Appare chiaro che, su questo argomento, le posizioni e le relative proposte sembrano essere varie e, a volte, contrapposte.

Sostanzialmente possiamo sintetizzare che si stanno contrapponendo due diversi punti di vista.

Il primo, e non vogliamo per niente considerarlo, è quello di ricoprire tutto.

Non vogliamo prendere assolutamente in considerazione questa soluzione perché, e lo ricordiamo a tutti, questi ritrovamenti, d’altronde già menzionati nella bibliografia archeologica, aumenteranno, detto in maniera semplice e comprensibile a tutti, la nostra offerta turistica archeologica.

Appare essere, quindi, un mastodontico controsenso parlare della vocazione turistica oritana se, contestualmente, ci priviamo dei necessari strumenti di promozione turistica prospettando la obliterazione degli stessi.

Barsanofio Chiedi
Barsanofio Chiedi

Ricordiamo a noi stessi e a quanti propongono di coprire i ritrovamenti archeologici di Piazza Lorch, che Oria vive di turismo soprattutto grazie ai suoi Beni Culturali ossia al suo Centro Antico ed al suo Castello, al suo quartiere ebraico, ai suoi musei, al suo patrimonio architettonico, ai suoi Beni Paesaggistici, alla sua Cultura e alle sue tradizioni ed anche, per nulla secondari, ai suoi Beni Archeologici.

Il secondo punto di vista, a scanso di equivoci, è quello che noi ci auspichiamo.

Ci auguriamo che i ritrovamenti non siano colmati ma fruiti e goduti da noi oritani e dai tanti turisti che ci onorano con la loro presenza.

Abbiamo espresso con convinzione e con proposte concrete, in riunioni, come rendere fruibili queste testimonianze della nostra cultura.

Innanzitutto precisiamo che i siti archeologici urbani, quando non sono protetti, si trasformano in discariche indecenti o, nel migliore dei casi, si ricolmano con una naturale sedimentazione la quale deve essere periodicamente asportata.

Sempre per questi siti urbani le soluzioni, tipiche degli anni passati, quale la copertura in cristallo temperato hanno prodotto risultati molto scadenti in quanto il cristallo, pur di ottima qualità, tende a rigarsi non consentendo più una ottimale visione. Siamo contrari a questa soluzione per altri tre motivi.

  • La naturale condensa che appanna i cristalli e alla quale non è stata trovata alcuna soluzione anche utilizzando tutte le accortezze e attrezzature possibili.
  • La rottura volontaria ed involontaria dei cristalli
  • La certezza che passeggiando sui cristalli si possa scivolare.

La nostra proposta, già espressa in altre occasioni, è quella adottata, anni fa, per i ritrovamenti archeologici di Piazza Cattedrale.

Questa è la nostra posizione e questa è la nostre proposta augurandoci che essa sia presa in considerazione in quanto rappresenta la sintesi di tutte quelle presentate e discusse in vari momenti ed in vari luoghi.

Dott. Barsanofio Chiedi

Presidente Archeoclub d’Italia – sede di Oria.

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