«Ci hanno rovinato». Mentre i carabinieri sono ancora al lavoro per effettuare i rilievi del caso, la disperazione affiora dalle labbra di Tommaso Di Noia, la cui gioielleria-laboratorio “Di Noya Gioielli” orafo è stata razziata la scorsa notte dalla cosiddetta banda del buco: i ladri hanno praticato un foro nella parete di una casa abbandonata in vicolo Pagano, sono entrati nell’esercizio e si sono impossessati di preziosi per un valore di circa 300mila euro. Un’enormità. E fortuna che non sono riusciti a scassinare la cassaforte, altrimenti il danno sarebbe stato ancora più ingente. «Anche se – dice il gioielliere – stanotte non era particolarmente carica, c’era più merce fuori»
Da quando ha aperto l’attività, Di Noia ha subito numerose rapine e numerosi furti. Siccome è un soggetto “a rischio” nessuna compagnia di assicurazioni è disposta a tutelarlo. Insomma, ogni santissima volta deve “piangersi” il danno e ripartire. Ricominciare da capo. L’ha sempre fatto, ma diventa sempre più dura. Dopo un colpo da 300mila euro, per giunta a ridosso del Natale, lo sarà ancora di più. Non sa che dire – e cosa dovrebbe dire ancora? – Di Noia, che da anni ormai chiede maggiori controlli, più sorveglianza.
«Ci hanno rovinato». Così, semplicemente. Amaramente. Come dargli torto. In questi casi non ci sono parole.