Tre rapine in pochi giorni, due ai danni di altrettante parafarmacie, un’altra in una tabaccheria, tutti esercizi della sua città: a compierle, un 17enne di Oria, identificato e fermato ieri dagli agenti della Squadra mobile di Brindisi, i quali hanno trovato in suo possesso una pistola scacciacani modificata e gli indumenti indossati in almeno due dei colpi messi a segno, compreso un cappellino a strisce bianche e blu che, di volta in volta, si sarebbe calato sul viso. Ora, dietro disposizione del pubblico ministero presso il Tribunale per i minori di Lecce, dovrà seguire un percorso rieducativo.
Il 18 novembre scorso, era stata presa di mira la parafarmacia – di recente inaugurazione – della dottoressa Valeria Roberto in via Torre Santa Susanna: poco prima delle 20, un uomo con il volto coperto e armato di pistola, aveva seminato il panico tra dipendenti e avventori dell’esercizio e, dopo aver minacciato con l’arma la cassiera, di era fatto consegnare l’incasso di giornata di circa 400 euro. Subito dopo, la fuga a piedi. Lì fuori non c’era alcun complice ad attenderlo.
Il 30 novembre, un secondo colpo, sempre in parafarmacia. Stavolta nel mirino era finita quella di via Epitaffio della dottoressa Anna Rita Patisso, a due passi dal municipio e da un noto bar del posto. Ad agire, intorno alle 21, sempre un uomo – apparentemente un ragazzo – con il volto coperto e la pistola in pugno. Solita minaccia alla cassiera, solita intimazione di consegnargli i soldi e solita, successiva fuga a piedi. Di circa 250 euro il malloppo.
Terzo episodio solo due giorni fa, il primo dicembre, presso la tabaccheria intestata a Maria Denuzzo in via Mario Pagano. In quest’ultimo caso, però, al rapinatore non era andata granché bene. Stesso copione delle altre volte: minaccia con la scacciacani modificata alla tabaccaia attorno all’orario di chiusura, solo che in cassa non c’erano che spiccioli. In tutto, circa 20 euro. Tra il bandito e la vittima sarebbe ci sarebbe anche stato un insolito siparietto, con la seconda che avrebbe chiesto al primo se volesse ugualmente quelle poche monete e quest’ultimo che avrebbe risposto: «Ah, allora no, grazie». Poi, in quest’occasione, una fuga mesta tipica di chi sente di aver fatto un buco nell’acqua.
Dopo il terzo fatto simile nel breve volgere di due settimane, oltre ai carabinieri della locale stazione, sulle tracce del misterioso autore delle rapine si sono messi anche i poliziotti della Mobile, i quali sono riusciti a risalire alla sua identità, a raggiungerlo nella casa dei suoi genitori e a condurlo in Questura, a Brindisi. Nel frattempo, il poco più che 17enne, di buona famiglia, ha un po’ spiegato agli agenti i suoi problemi e li ha aiutati a trovare l’arma – custodita nell’abitazione – e gli indumenti utilizzati nel secondo e nel terzo colpo: tuta e cappellino in lana erano nascosti nei pressi della tabaccheria in via Mario Pagano. I genitori del minore hanno apprezzato l’operato e la sensibilità mostrati dagli appartenenti alla forze dell’ordine e condannato le condotte del figlio, sottoposto a fermo d’indiziato di delitto e poi rimesso in libertà dietro disposizione del magistrato. Ora spetterà alla famiglia e anche agli esperti che lo seguiranno riportarlo sulla buona strada e facilitare il superamento dei suoi problemi connessi all’età e, a quanto pare, a frequentazioni non sempre raccomandabili.