Intervento di allungamento a Francavilla: 18enne “cresce” di 25 centimetri

Non amava vedersi così. Guardarsi ogni giorno allo specchio e vedere riflessa un’immagine che non accettava. Quella di una ragazza bassa, troppo bassa per la sua età, troppo più bassa dei suoi coetanei. Lei, Alice (il nome è di fantasia) 18 anni, è affetta da una forma di nanismo (acondroplasia) che l’ha sempre costretta a vedere il mondo da una prospettiva che metterebbe a disagio chiunque, quella di chi è “alto” appena un 1 metro e 31 centimetri. Desiderava cresce, sognava qualche centimetro in più di quelli che il codice genetico aveva deciso per lei. E oggi quel sogno è diventato realtà. Merito dell’equipe medica dell’unità operativa di ortopedia presso l’ospedale Dario Camberlingo di Francavilla Fontana, che ha sottoposto la giovane a due interventi di “allungamento” delle gambe, che le hanno permesso di crescere in altezza di ben 25 centimetri. E’ la prima volta che accade a Francavilla. E pare non si registrino casi analoghi in tutta la provincia.

ospedale camberlingoL’equipe medica guidata dal primario Gianfranco Corina ha preso in cura la ragazza che, nonostante la distanza (la paziente risede in Calabria) e nonostante le difficoltà post operatorie, ha deciso di sottoporsi al duro, lungo e doloroso trattamento. L’intervento si è articolato in due operazioni chirurgiche nel corso delle quali i due professionisti hanno, a distanza di 6 mesi, “allungato” alternativamente femori e tibie di entrambe le gambe, fratturandole in fase operatoria, e accrescendole in fase post operatore grazie a dei fissatori esterni.

“L’acondroplasia (ACP) – spiega il dott Antonio Colella, uno dei medici del equipe del dott Corina – si presenta in circa 1 soggetto ogni 40.000, è la forma più frequente e meglio conosciuta di nanismo con brevità degli arti, e viene trasmessa da un unico gene autosomico dominante. Questo significa che due genitori, di cui uno soltanto affetto da ACP, hanno il 50% di probabilità di avere un figlio affetto da ACP. Non esistono portatori sani di acondroplasia. è una malattia genetica caratterizzata da un mancato sviluppo armonico della cartilagine di accrescimento delle ossa lunghe degli arti. La cartilagine di accrescimento è quella parte dell’osso che nel bambino non è ancora saldata e che permette l’allungamento progressivo dell’osso stesso. La malattia provoca perciò gravi disturbi della crescita e risulta una delle piu’ comuni forme di nanismo (nanismo acondroplasico)”.

“In circa nove casi su 10 – spiega ancora in dottor Colella – i pazienti affetti da ACP nascono da genitori assolutamente normali, ma con alterazioni che avvengono negli spermatozoi e negli ovuli dei genitori, ovvero al momento del concepimento, senza alcuna differenza di razza, etnia o sesso. L’altezza media degli adulti è di circa 130 cm nei maschi e 125 cm nelle femmine. Attualmente una delle possibilità per migliorare la qualità di vita dei pazienti è l’intervento ortopedico, per correggere la curvatura della schiena e per aumentare l’altezza. Si può aumentare la statura tramite allungamento chirurgico degli arti inferiori, che generalmente si può effettuare già dai 12 ai 16 anni. L’operazione chirurgica consiste nell’allungare le ossa del femore e della tibia, “guadagnando” circa 10 centimetri in altezza. Tale operazione, però, comporta un lungo periodo di trattamento per medicazioni seriate e valutazioni radiografiche seriate”.

Un percorso al quale la giovane non ha però voluto sottrarsi. E come lei i suoi medici che hanno affrontato con lei un cammino lungo e tortuoso, che non tutti accettano di sopportare. Ma loro sì, regalando a una ragazza di 18 anni una manciata di centimetri, che valgono la realizzazione di un piccolo grande sogno.

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