Sequestro della piscina, quanti disagi per i piccoli atleti. E per i loro genitori

piscina icos francavilla san giorgio
Giovani atleti in piscina questa mattina (15 novembre 2015) a San Giorgio Jonico

Dietro quella piscina, in quella piscina, c’era fino a giovedì scorso un intero mondo: non solo hobby o sport amatoriale per tirare giù qualche chilo di troppo. Lì dentro c’era anche una scuola di nuoto conosciuta oltre i confini di Francavilla Fontana, tanto che due dei giovanissimi nuotatori sono stati già chiamati in Nazionale. Ma sono tanti i successi conquistati a livello locale e regionale. Risale a giugno, tanto per fare un esempio, il trionfo nella Coppa Esordienti B.

Da qualche giorno a questa parte, però, tutto è cambiato: dopo il sequestro dell’intera struttura, i piccoli atleti devono spostarsi negli altri centri Icos, con tutte le conseguenze del caso. «L’altro giorno siamo partiti da Francavilla alle 14 – racconta una mamma – e, dopo gli allenamenti, vi abbiamo fatto ritorno che erano le 18,30 passate: comprenderete come questo sia un disagio mica da poco sia per i bambini, che tra le altre cose devono anche fare i compiti, sia per noi genitori».

Giovani nuotatori vogliono continuare a crescere
Piccoli nuotatori vogliono continuare a crescere

Si rischia, insomma, di gettare alle ortiche anni e anni di sacrifici a causa di problemi di cui forse qualcuno era già a conoscenza, ma che sono emersi all’improvviso solo negli ultimi giorni. A parte gli esborsi già di per sé consistenti, che in questo modo aumentano ulteriormente, alle famiglie interessa lo stress dei figli e il rischio che possa in qualche modo interrompersi anche la loro crescita agonistica. Senza contare il fatto che sarebbe opportuno i ragazzi continuassero a essere seguiti dagli stessi istruttori che avevano nella Città degli Imperiali per una questione di continuità didattica, un discorso valido tanto a scuola quanto nella pratica sportiva. Da evidenziare, poi, che accompagnare i bimbi quasi ogni giorni fuori città non è sempre possibile a mamme e papà, molti dei quali impegnati col lavoro.

Di qui, in attesa che qualcosa si sblocchi e la struttura di via Madonna delle Grazie torni fruibile, ecco la proposta: l’istituzione di almeno un servizio navetta – fornito dalla stessa Icos o dal Comune – per fronteggiare quella che sta assumendo i contorni di una vera a propria emergenza.

Intanto, si apprende che gestori della piscina-palestra-centro benessere Icos di via Madonna delle Grazie, a Francavilla Fontana, chiederanno il dissequestro dell’intera struttura, cui nella serata del 12 novembre scorso la guardia di finanza aveva apposto i sigilli, dietro disposizione del sostituto procuratore Savina Toscani e a seguito d’ispezioni da parte degli ispettori dell’Asl, a causa di presunte carenze igienico-sanitarie.

L’avvocato Daniele Miccoli, che assiste i proprietari, sostiene che le contestazioni mosse non sono fondate né con riferimento all’inquinamento delle acque né per quanto concerne lo scarico dei reflui. In particolare, secondo il legale, i parametri sarebbero risultati leggermente fuori norma nell’arco temporale compreso tra il 2011 e il 2015, nonostante la società si sia sempre prodigata per rispettare pedissequamente le ferree normative di riferimento. In più, dinanzi al giudice saranno prodotti ulteriori certificati rispetto agli unici acquisiti da investigatori e inquirenti.

12207746_10205376520561764_1515447377_nLe anomalie sarebbero dovute all’impiego di un pozzo artesiano deputato al rifornimento idrico. Un impiego che, sempre secondo il difensore, sarebbe di facile risoluzione: nonostante la regolare autorizzazione del pozzo, esso potrebbe essere chiuso e sostituito da un allaccio diretto all’acquedotto. Dalla Icos rispediscono le accuse al mittente anche per quanto riguarda i presunti scarichi irregolari delle acque meteoriche: esisterebbero documenti utili a dimostrare l’esistenza di vasche di decantazione a servizio del seminterrato e il deflusso in strada degli impianti collocati al pianterreno senza che nell’intero processo sia dunque interessata la fogna.

Altra linea sull’accusa di aver immesso abusivamente, sempre nella fogna, i residui del contro-lavaggio dei filtri della piscina: le acque in cui si nuota sarebbero – sempre a dire di proprietà e legale – equiparate a quelle per uso domestico e quindi potrebbero essere tranquillamente scaricate nella fogna. L’impresa, intanto, ha comunicato che i numerosi titolari di abbonamento per la piscina potranno comunque fruire degli impianti associati di San Giorgio Jonico, Ostuni e Manduria, mentre i fruitori della palestra potranno contare su un “congelamento” degli abbonamenti fino alla riapertura, che auspicano possa avvenire a breve termine.

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