Oria, piazza Lorch: tutto fermo dal 25 settembre, si attende la Soprintendenza

piazza lorch oria

Solo qualche falso allarme nei giorni scorsi, quando operai si sono recati nel cantiere per sistemare alcune cose. Ma i lavori di rifacimento di piazza Lorch sono fermi dallo scorso 25 settembre. Si sarebbe in attesa di un responso sulla perizia di variante con la quale è stata di fatto soppressa, a seguito dei ritrovamenti, la realizzazione di centro polifunzionale, ascensore, servizi igienici e info point turistico (costo: circa 186mila euro). La commissione paesaggistica del Comune di Oria ha, infatti, inoltrato alla Soprintendenza il documento, redatto dai tecnici, con il quale si esclude la distruzione della necropoli messapica che dunque potrebbe essere valorizzata o, tutt’al più, coperta. Sull’argomento, si ricorderà, si era espresso anche il Consiglio comunale lo scorso 19 ottobre.

Intanto, però, il tempo passa inesorabilmente e, con esso, aumentano malcontento e disagi per i commercianti, gli automobilisti e i cittadini che fino a qualche mese addietro erano abituati a fruire anche quotidianamente di quell’area. In particolare, numerosi anziani – complici le giornate soleggiate del periodo e il clima tiepido – lamentano l’assenza di uno spazio aggregativo e, soprattutto, dei bagni. Nel corso delle ultime assise, uno di loro avrebbe voluto prendere la parola per chiedere proprio una soluzione a questo problema. Ma, si sa, in quella sede possono esprimersi soltanto i consiglieri e non il pubblico. Così, quell’interessato spettatore fece comunque sentire la propria voce gridando a squarciagola: «Lu bagnu, lu bagnu!».

Ci sono gli esercizi pubblici tenuti a mettere gratuitamente a disposizione il servizio, ma molto spesso non è una cosa gradita: tanto da chi ospita, quanto da chi è ospitato. Una soluzione temporanea potrebbe essere rappresentata da una cabina chimica simile a quelle che utilizzano i lavoratori del cantiere.

A parte questo, continuano a emergere anomalie sin dal progetto definitivo poi finanziato con fondi europei. Il blogger Franco Arpa (www.arpa-oria.com) ha scoperto che la relazione botanica relativa alla flora (alberi di leccio, falsi pepe, false acacie, pittospori) presente in piazza non è stata sottoscritta, nel giugno 2013, da un agronomo, ma da dall’ingegner Lorenzo Lacorte, ex responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Oria, e che è inoltre stata in buona parte oggetto di copia-incolla dal Web.

L’impressione è che si sia poi trattato di una relazione di comodo, tanto per allegare quel tipo di documento al progetto definitivo. Nulla di concreto era scritto con riferimento alla sorte delle piante e infatti dalla Regione consigliarono poi di rimodulare il tutto prevedendo il mantenimento degli alberi di leccio e, di conseguenza, del muro perimetrale in via Torre Santa Susanna previa verifica delle condizioni strutturali dello stesso. Il Rup a quel punto ha incaricato la direttrice dei lavori, architetto Maria Funiati, di redigere una perizia a questo proposito che, però, non è mai stata redatta. Anche perché poi, a metà settembre, è stato ordinato l’espianto dei lecci e l’abbattimento del muro. Il resto è storia recente: lavori bloccati e quell’idea di stralciare la parte relativa a Oria del progetto complessivo, che coinvolge anche altri otto comuni.

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