Un 34enne di Latiano, dopo essersi intrattenuto con Richard, si sarebbe rifiutato di pagarle il dovuto, fuggendo. Dopo qualche giorno, il 23 ottobre per l’appunto, sarebbe tornato sul posto – lungo la complanare della statale 7 tra Oria e Latiano – e avrebbe commesso l’errore di fermarsi nuovamente a chiedere informazioni dalla stessa prostituta.
Quest’ultima, memore dell’episodio precedente, avrebbe cercato di recuperare il suo credito con l’aiuto di alcune colleghe. Bloccata l’auto del cliente, le donne si sono impossessate delle chiavi e dei documenti: non glieli avrebbero restituiti fino al saldo del debito precedentemente contratto.
Questi, però, ha preferito darsela a gambe e tornare in paese. Per strada ha incrociato un’auto dei carabinieri, è montato su e ha raccontato loro di essere stato rapinato e di aver subito un’estorsione. Quelli gli hanno creduto.
È quindi partita una caccia alla prostituta di colore e i militari hanno poi prelevato dalla complanare sia Richard che, dopo oltre un’ora, Omoregie. Quest’ultima, è emerso successivamente, rea soltanto di essersi trovata lungo quella strada al momento dei fatti: insomma, alla presunta aggressione neanche aveva preso parte.
Nessuna traccia, poi, delle altre complici indicate dall’uomo, che secondo il suo racconto avrebbero dovuto essere quattro. Così, dopo le rapide ricerche degli uomini dell’Arma e poi la convalida degli arresti da parte del gip nei confronti di entrambe le extracomunitarie, nel frattempo finite in carcere a Brindisi.
Venerdì scorso, però, il Riesame le ha rimesse in libertà senza addebitare loro alcuna misura sostitutiva della detenzione e, di fatto, riconfigurando l’accaduto: non tentate rapina ed estorsione, ma al più un semplice episodio di giustizia sommaria conseguito al mancato pagamento della prestazione da parte dell’avventore.