Nessuno stralcio del progetto, ma copertura della necropoli e massima salvaguardia del piano di calpestio. Sembra questa la sorte di piazza Lorch, a Oria, dove i lavori sono fermi da troppo tempo, più precisamente dal 25 settembre scorso. Quando, cioè, dal sottosuolo, dopo l’abbattimento della parete in via Torre Santa Susanna, è emersa l’ennesima testimonianza dal passato: una roccia stratificata tuttora al vaglio della Soprintendenza.
Due conferenze dei capigruppo tra giovedì scorso e oggi per quella che appare come una schiarita, con maggioranza e minoranza che ora sembrano finalmente d’accordo: la più grande agorà della città dovrà essere pronta entro fine anno, come da programmi originari. Il presidente del Consiglio comunale, Glauco Caniglia, ha riconvocato la conferenza dei capigruppo per venerdì prossimo – giorno in cui sarà redatto un documento unitario d’indirizzo – mentre lunedì avrà luogo una seduta monotematica delle assise nel corso della quale i consiglieri dovranno pronunciarsi sul nuovo status quo.
Un orientamento che si sarebbe necessario – quello di ricoprire tutto pur preservando i ritrovamenti – alla luce della possibilità, emersa negli ultimi giorni, che la parte relativa a Oria del progetto complessivo, riguardante anche San Pancrazio e Latiano, potesse essere stralciata. Un’ipotesi, questa, che non piace proprio ad alcuno, soprattutto perché non ci sarebbero certezze circa i nuovi tempi di ultimazione dell’opera.
Il sindaco Cosimo Ferretti, che sin dal principio si era sbilanciato a favore della valorizzazione senza “ma” e senza “se”, ha dovuto dunque accettare le contingenze e rinunciare al proposito di lasciare a vista perlomeno le tombe. Tombe che però potrebbero essere rese visibili anche in modo diverso, magari mediante l’installazione di lastroni trasparenti e calpestabili. Tra mille dubbi, una certezza: non sarà realizzata, proprio per non distruggere la necropoli, la sala conferenze sotterranea inizialmente prevista.