Emiliano vuole chiudere 26 ospedali in Puglia. Ecco quali sopravviveranno al taglio

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Un colpo di scure. Un taglio per sfrondare presunti rami secchi, ma costi certi. Costi che il neo presidente della Regione Puglia Michele Emiliano non intende più far sostenere alle casse esangui dell’Ente lasciatogli in eredità da predecessore Nichi Vendola. Per il 2015 i conti della Sanità in Puglia si apprestano a chiudersi con un deficit imponente, stimato tra i 100 e 150 milioni di euro. Ma c’è chi parla anche di 200 milioni. Una falla enorme, che va ripianata in qualche modo. Ed Emiliano lancia la sua idea: chiudere gli ospedali. Che detta così, in effetti, suona male, malissimo. Ma meglio argomentata, forse, quella sua uscita un margine a una riflessione più accurata lo concede.

Secondo i dati a disposizione del governatore democratico oggi in Puglia 14 ospedali su 40 esistenti, coprono da soli più dell’80 percento. Quindi 14 ospedali su 40 fanno quasi la totalità del lavoro. E gli altri 26? Gli altri 26, a rigor di logica, fanno solo il restante 20. Troppo poco per essere definiti produttivi ed efficenti. Per Emiliano insomma sono solo un costo di troppo. E sarebbe sufficiente chiuderli, rafforzando allo stesso tempo quei 14 esistenti, per raddrizzare l’intero settore, e soprattutto i conti, senza per questo peggiorare il servizio offerto ai pugliesi. Ovviameente non si tratta solo di questo. Fra le voci che più pesano ci sono i farmaci, quelli che costano di più, ci sono le prescrizioni facili, e altro. Ma il tema al momento più scottante sembra quello degli ospedali.

ospedale camberlingoDifficile capire quanto quelle parole di Emiliano siano l’anticipo di un atto politico e programmatico, e quanto invece una “minaccia” da far pesare su eventuali tavoli di concertazione, per convincere le parti in gioco a cedere qualcosa, e a migliorare in efficenza, per non far chiudere decine di ospedali. Ma qualora l’intenzione fosse reale, allora c’è da capire quali saranno i presidi destinati a cadere sotto la mannaia dell’ex sindaco di Bari, e quali no.
Secondo indiscrezioni, dopo le 22 strutture sanitarie già chiuse dal 2011 a oggi – con annessi 2.200 posti letto in meno – potrebbero cadere quello di Ostuni, uno fra gli ospedali di Castellaneta e Martina Franca, e uno fra gli ospedali di Gallipoli e Casarano, e fra Copertino e Scorrano. Resterebbero in piedi gli ospedali di Francavilla Fontana, di Brindisi e il “Panico” di Tricase, mentre, ne sorgeranno due nuovi a metà strada fra Monopoli e Fasano, e a Taranto.

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