L’appello: «I presidenti di Regione e Provincia incontrino testimoni di giustizia e vittime della mala»

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Paride Margheriti e Rita Borsellino

Si riceve e pubblica:

“La Lotta alla mafia e il rilancio economico del Paese sono oggettivamente la stessa cosa. Questa battaglia è stata e sarà sempre per i pugliesi una priorità assoluta come dimostra l’impegno di popolo al fianco dei nostri magistrati e delle nostre forze dell’ordine che ringrazio per il lavoro durissimo che svolgono nonostante la carenza di organici, mezzi e risorse finanziarie operative”

E’ dalle parole del Presidente Emiliano pronunciate alla Fiera del Levante che parte la richiesta dell’Associazione Antiracket-Antimafia allo stesso Presidente della Regione Puglia e della Provincia Di Brindisi Maurizio Bruno affinché siano ascoltate e recepite le istanze dei pochi testimoni di Giustizia e vittime che hanno denunciato la criminalità organizzata nel nostro territorio, che sia un monito per le tante vittime che ancora non hanno trovato il coraggio di denunciare.

Il presidente Emiliano ci insegna quanto l’attività giudiziaria e repressiva, per quanto importante e fondamentale, sia fine a se stessa se non seguita da un reale movimento culturale e sociale in grado di ricevere e far propria la cultura del rifiuto delle mafie e della denuncia di esse.

Emblematica infatti è la quasi assenza di denunce per reati di racket ed usura nel Salento stando ai dati dell’intero Distretto Antimafia di Lecce, da qui la necessità di un cambio di rotta che può avvenire solo ed esclusivamente con una forte presa di posizione seguita da provvedimenti tra le Istituzioni politiche territoriali e la società civile, iniziando dal sostegno a chi la mafia l’ha subita e la continua a subire ma che ha avuto il coraggio di denunciare.

Cittadini il cui scopo non era quello di essere eroi ma che hanno semplicemente svolto il loro dovere di cittadini e nei confronti dei quali non servono le passerelle nei palazzi ottocenteschi delle Prefetture, ma servono provvedimenti concreti atti a far rimanere nel proprio territorio chi ha denunciato, perché chi lo ha fatto ha creduto nello Stato e nella Giustizia e la partenza di un solo cittadino onesto dal proprio territorio perché vessato dalla criminalità organizzata sarebbe in primis una sconfitta per lo Stato.

Ci rivolgiamo a Lei Presidente Emiliano perché convinti che per la prima volta le nostre istanze possano essere realmente comprese come dovrebbero e non solo come speculazione politica del momento, così come ci rivolgiamo al Presidente della Provincia Maurizio Bruno consapevoli dell’umanità dimostrata e di essere sensibile con i fatti a queste tematiche.

Da qui Vi chiediamo un incontro congiunto alla presenza di testimoni di giustizia e vittime per sottoporVi le problematiche e proposte di uomini e donne la cui testimonianza deve essere un valore da portare ad esempio ma nello stesso tempo tutelata.

Una fra tutte l’istituzione di una legge regionale che miri all’assunzione dei testimoni di giustizia come avvenuto in brevissimo tempo in Sicilia che ha portato all’assunzione di circa trenta testimoni ultimi in termini cronologici Valeria Grasso ed Ignazio Cutrò, legge che nel contempo è un monito a sostegno di chi denuncia le mafie, ma soprattutto diventa una necessità per poter rimanere nel proprio territorio.

Così come favorevoli siamo sulla istituzione di una commissione regionale antimafia che l’ha trovata favorevole, sarebbe importante stabilirne i criteri ed i particolari per la composizione di essa.

Dalla provincia di Brindisi a cui lei ha dato tanto, Vorremo che da questo incontro, mostrandoci uniti con i fatti, si potesse dare coraggio agli uomini e donne pugliesi vessati dalla criminalità organizzata, rispondendo ad essa con la cultura della legalità ma soprattutto con una Legalità Organizzata.

Il coordinatore Associazione Antiracket-Antimafia

Paride Margheriti

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