Se si concretizzasse, sarebbe una grandissima occasione. Più importante del pur caratteristico centro storico e del castello da ormai troppo tempo inaccessibile. Oria potrebbe essere inserita nientemeno che nel Patrimonio dell’Umanità Unesco grazie al suo glorioso passato. Un passato glorioso, a dispetto di un presente così così, cominciato – pare – addirittura 3mila anni fa.
Lo scorso 23 settembre è stato presentato a Roma, Compesso di Campo Bove, il progetto del Ministero ai Beni e le Attività culturali (MiBACT) il progetto “Il Cammino dell’Appia – Regina Viarum” e Oria è compresa proprio lungo questo storico itinerario che, come noto, collega Roma a Brindisi.
I fondi europei destinati alla valorizzazione dell’antica strada sarebbero destinati anche ai borghi disseminati lungo il suo tracciato: Roma, Ariccia, Terracina. Fondi, Formia, Minturno, Mondragone, Capua, Arpaia. Benevento, Mirabella Eclano, Aquilonia, Venosa, Gravina, Taranto, Oria (anticamente Uria), Brindisi. Sono in tutto quattro le regioni attraversate dalla Regina Viarum.
Un ruolo importante per la nascita del progetto ce l’ha avuto lo studio condotto dal giornalista Paolo Rumiz e intitolato “Alla ricerca dell’Appia Perduta”, di cui ha dato conto sul quotidiano La Repubblica dopo averne percorso a piedi l’intera lunghezza insieme con Riccardo Carnovalini, Irene Zambon e Alessandro Scilitano.
«L’idea di tutelare e valorizzare la via Appia antica, la più nota tra le strade romane – si legge nell’opuscolo di presentazione – riconoscendone quindi gli elevati valori, archeologici, storici, paesaggistici, e quindi culturali, è un progetto che risale agli inizi dell’Ottocento e che ha vissuto alterne vicende; oggi, grazie a una rinnovata consapevolezza e a un nuovo impulso politico-istituzionale, questo progetto si appresta a divenire una possibilità concreta. Nel suo sviluppo complessivo da Roma a Brindisi, risultato di vari interventi susseguitisi nei secoli, l’Appia raggiunse la lunghezza di circa 360 miglia, lungo un percorso che interessa oggi quattro Regioni, numerose Province, e molti Comuni»,
L’obiettivo finale dell’intervento è la creazione, dunque, di un cammino a valenza turistico-culturale che, in qualche modo, colleghi territori e culture come già in antichità.
Sono in corso adesso le istruttorie preliminari da parte del MiBACT finalizzate a delineare il profilo di fattibilità dell’iniziativa.