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Francavilla, Curto a Cafueri: mea culpa sul Pd, ma nessun rispetto per Bruno

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Il Partito Democratico è una grand forza politica a cui vanno il mio rispetto e la mia attenzione, anche molto attratto da un dibattito interno non privo di elementi di assoluto rilievo. Il mio rispetto va pure al Partito Democratico della mia città, e pertanto non ho alcuna difficoltà ad ammettere che averlo accomunato al giudizio criticissimo che ho espresso ancora una volta nei confronti del sindaco Maurizio Bruno non corrisponde al mio effettivo pensiero.

Pur tuttavia, la replica del segretario Cafueri conferma la difficoltà di questo partito ad una analisi seria e onesta almeno su due principali questioni: i limiti oggettivi dell’attuale esecutivo e la valutazione, squisitamente politica, degli atteggiamenti, dei comportamenti e del modello d’interpretazione delle regole con cui Bruno sta caratterizzando il suo primo, ed ultimo, mandato da sindaco.

Transeamus, ovviamente, sulle amenità a cui sono di norma adusi gli ex Pci, e cioè, in questo caso, quella secondo cui “loro” non vivranno mai di Politica.

Bene, la nostra storia personale, e, se mi si consente, la mia personale, dimostra come si possa vivere “per” la Politica senza vivere “di” Politica.

Non transeamus, al contrario, sull’accusa mossami in relazione al far nascere “sigle elettoralistiche espressione del nulla se non di se stessi”. A parte il fatto che una sigla che sia espressione dell’uomo politico risultato ancora una volta il più votato nella città nonostante stia alla opposizione dal 2008 (rectius: dal 2006), e quindi senza gestire nessun tipo di potere, dovrebbe dimostrare ai colti e agli incliti che forse quel consenso non è mai stato frutto esclusivo della ipotetica gestione del potere.

Ma ciò che appare francamente ancor meno condivisibile nella replica di Cafueri è il riferimento ad un sistema di potere che a suo avviso avrebbe imperversato negativamente nel corso degli anni di governo del centrodestra nella città.

Vedi, caro Cafueri, è pur vero che il centrodestra nella nostra città ha fatto molti errori, senza alcuni dei quali neanche i vostri pronipoti avrebbero potuto aspirare a governare Francavilla. Ma mai e poi mai noi, durante il nostro periodo aureo, ci siamo permessi ciò che alcuni di voi si sono permessi a poche settimane dall’insediamento dell’amministrazione di sinistra.

Tanto per rinfrescarti la memoria. Non ci siamo mai permessi di attaccare violentemente, e quasi aggredire, gli esponenti degli organi d’informazione rei di non essere accomodanti col potere costituito. Non abbiamo mai utilizzato espressioni invereconde come quelle usate dallo stesso soggetto di cui sopra nel corso di incontri pubblici con i cittadini francavillesi.

Espressioni che ci creano una sorta d’imbarazzo a ripeterle in questa sede. Non ci siamo mai permessi di telefonare ad appartenenti al Corpo di Polizia urbana per suggerire di fare “prevenzione” e non di “contravvenzione”.

Noi – e il plurale è ovviamente maiestatis – non ci saremmo mai sognati di tollerare che a seguito ei suggerimenti offerti il Comandante della Polizia urbana si sovra esponesse fino al punto di “ordinare ai sottoscritti (vigili) di interrompere le attività in elenco” e di svolgere altre attività.

Tre esempi (di cui uno talmente grave da non poter non fare ipotizzare un prosieguo su altri versanti) da cui si può trarre l’istantanea di ciò che oggi è a Francavilla Fontana il governo della città nelle mani di una sinistra che in pochi mesi ha perso (semmai l’avesse avuta) la legittimazione a indicare regole di comportamento.

Ovviamente, mi si potrà replicare di essere mosso da un sordo risentimento nei confronti di un sindaco che sarà anche stato eletto dai francavillesi (compresi quelli che votavano e che continuano a votare Curto, ma che, proprio per questo motivo, dovrebbe avvertire il dovere di rispettare l’opposizione) a causa delle offese arrecatemi (senza che ve ne fosse un solo motivo) nel corso di uno squallido Consiglio comunale. E non potrò che confermare.

Ma pure su questo tema emerge la responsabilità politica di un Pd che nell’occasione ufficialmente non alzò un dito per impedire un atto di autentica barbarie politica, nel mentre in privato mi si riferivano i peggiori giudizi sul capo dell’amministrazione.

Le conclusioni. Il Pd francavillese vive acriticamente questa fase politica, condizionato com’è dal presunto potere di gestione detenuto da un sindaco che è pure (sempre per volontà del proprio sovrano…) Presidente della Provincia. E, fino a quando questo avverrà, i giudizi sul Pd non potranno che essere legati a doppio filo a quelli su Bruno. Per quanto mi riguarda m’impegnerò a rispettare il primo. Sul secondo mi sono già espresso.

Avv. Euprepio Curto

Consigliere “Progetto per l’Italia”

 

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