Avrebbero dovuto trovarsi nel posto in cui lavorano, ma in più occasioni tre dipendenti del Centro per l’impiego di Mesagne sono stati immortalati al bar o a fare la spesa. Le indagini relative all’inchiesta, nella titolarità del procuratore capo Marco Dinapoli e del sostituto Iolanda Chimienti, sono state condotte dalla Guardia di Finanza di Brindisi. Gli uomini delle fiamme gialle sono giunti alla conclusione che il trio si sarebbe assentato dal Centro per un totale di circa 90 ore, ma ovviamente risultava regolarmente presente.
Il trucco era quello del badge strisciato da altri, a turno, sempre stando all’esito delle investigazioni, effettuate anche mediante l’installazione di telecamere nel Centro per l’impiego. Lo scopo sarebbe stato quello di coprire ritardi e uscite anzitempo, oltre che per l’appunto assenze prolungate per andare al bar, a fare la spesa o per sbrigare altre faccende private.
Nei confronti dei tre, concordando con le tesi di Procura e investigatori del Nucleo di polizia tributaria, il gip del Tribunale di Brindisi ha disposto la misura dell’interdizione dall’esercizio del pubblico ufficio/servizio. Dovranno rispondere di truffa aggravata ai danni dell’ente e di false attestazioni o certificazioni. Su di loro anche il rischio di dover restituire i soldi indebitamente percepiti e di dover risarcire il danno d’immagine arrecato alla Pubblica amministrazione.