“Non ci è rimasto niente, non ci è rimasto niente”. Gli occhi stanchi e svuotati, arrossati da una notte insonne passata a riordinare, asciugare, raccogliere frammenti, ammucchiare quel che c’era e ora è solo un cumulo di rovine. Per molte, troppe famiglie di Oria, il risveglio (per chi ha avuto tempo e voglia di dormire) è stato questo. Una conta dei danni a tre, anche quattro zeri. E’ il “day after”. E’ il giorno dopo la violentissima grandinata che ha sconvolto il comune federiciano e buona parte dei paesi vicini. I chicchi di grandine sono piovuti dal cielo grossi come palle da baseball, un diluvio di ghiaccio che non ha risparmiato nulla.
Centinaia le auto danneggiate. Ma non sono state le sole. Il pesante diluvio si è abbattuto anche sulle case, sulle terrazze, i balconi, sulle finestre, devastando ogni cosa. Per capire e mostrarvi l’entità di quella che non può non essere definità una calamità naturale siamo entrati in alcune delle case più colpite.
Ci hanno aperto le loro porte la famiglia Santese, la famiglia Patisso, la famiglia Fantini e altre. E lo scenario in molti casi – lo potrete vedere con i vostri occhi – è stata da teatro di guerra. I muri sembrano essere stati bombardati da colpi di mortaio. Gli oggetti sono andati in pezzi. I lucernari in frantumi, come le finestre.
Una devastazione simile, assicurano i più anziani, non si era mai vista prima. Non a Oria. Gli scantinati allagati sono stati vuotati a fatica, dopo sei, sette ore di lavoro. E passata la tempesta, resta ora la conta. Quella dei danni. Migliaia, decine di migliaia di euro di spese impreviste che in questi tempi già duri rappresentano per le famiglie un colpo devastante assestato ai delicati bilanci famigliari. Quello che segue è un video delle immagini registrate nelle abitazioni. Seguirà un secondo video, non meno drammatico, dei danni provocati dalla grandine alle auto.