Lo chiamano “oro rosso”. Perché rende. Anche tanto. Piazzare il rame sul mercato nero può far guadagnare fino a 5 euro per ogni chilo smerciato, che di questi tempi non sono briciole da scrollare via. E per questo la malavita di ogni dove ha fatto di questo metallo sempre più scarso, e quindi sempre più prezioso, un irrinunciabile canale di guadagno nella grande cloaca del business criminale.
Nella notte tra giovedì e venerdì i ladri di rame sono tornati in azione a Francavilla Fontana. Ma stavolta, a differenza di quanto accaduto un mese fa in contrada “Fontanelle”, il colpo è riuscito. I razziatori d’oro rosso hanno preso di mira il grande impianto fotovoltaico di contrada “Santacroce”.
Prima di iniziare il saccheggio hanno avuto la premura di disattivare ogni sistema d’allarme. Scongiurato così il pericolo d’essere beccati, hanno dato il via alle danze. Hanno dissotterrato indisturbati alcuni tubi che corrono sotto i pannelli.
E una volta tirati fuori li hanno tranciati in più pezzi per un totale di almeno 200 metri di rame e caricati su uno o più mezzi con i quali si sono poi dileguati. L’accaduto è stato scoperto solo venerdì mattina e denunciato ai carabinieri della locale compagnia che ora indagano sul caso per risalire ai responsabili.
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